Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Dessiner sur l’herbe 2012

Le paysage est mort, vive le paysage!

 

 

 

Dipartimento di

Culture del progetto

 

Unità di Ricerca

Il palinsesto-paesaggio e la cultura progettuale

 

seminario internazionale

promosso in occasione della mostra

Paesaggi in produzione

(cotonificio, sala Gino Valle)

 

a cura di

Renato Bocchi

 

22 giugno 2012

 

Cotonificio

aula gradoni

ore 9 > 19

 

 

 

In occasione del seminario "Dessiner sur l'herbe" Paisea presenta il numero paiseaDos Italia e la nuova immagine di Paisea.

 

Durante l'intera giornata si potranno acquistare i numeri della rivista a prezzo ridotto.

 

per saperne di più >>

 

 

Programma

 

ore 9.00 visita guidata alla mostra

"Paesaggi in produzione"- sala Gino Valle

 

ore 9.30

Prima sessione (presiede Renato Bocchi)

Quale paesaggio per il futuro?

 

Renato Bocchi, Il palinsesto-paesaggio - introduzione

Paolo Ceccon e Laura Zampieri, Eterocronia del paesaggio

Michela De Poli (con Paola Cavallini), Transizioni

Catherine Szanto, Dalle bricole al paesaggio: the scales of the Venice Lagoon

Susanna Pisciella, Paesaggio: leggi e lettura

 

ore 11.30-13.30 

Tavola rotonda

dibattito con i rappresentanti di alcune unità di ricerca del Dipartimento di Culture del progetto.

Hanno assicurato la partecipazione: M. Borgherini, M. Cunico, A.De Rosa, E. Fontanari, P. Garbolino, L. Latini, M. Lupano, C. Magnani, S. Marini, D. Rocchesso, M. Vanore, A. Vettese, P. Zennaro

 

ore 14.30

conferenza:

Iñaki Alday (University of Virginia, Dept. of Architecture), Challenges: landscape beyond the green

 

ore 15.30

Raquel Diaz Segura, Il paesaggio oggi in Italia, presentazione del numero monografico della rivista Paisea

 

ore 16.00-18.00

Seconda sessione (presiede Carlo Magnani): 

Quale futuro per il paesaggio?

 

Tavola rotonda sull'esperienza pregressa del Corso di laurea magistrale Iuav di Architettura per il paesaggio e sulle prospettive future nel nuovo Iuav

 

Hanno finora assicurato la partecipazione:

P. Burgi, J. M. Palerm, M. Ruisanchez, F. Zagari;

C. Bertorelli, R. Masiero (per la Fondazione F. Fabbri);

A. Masselli (per la Biennale del Paesaggio di Reggio Emilia)

R. Bocchi, P. Ceccon, M.C unico, M. De Poli, A. De Rosa, E. Fontanari, L. Latini, M. Mamoli, S. Marini, M. Vanore, L. Zampieri, fra i docenti della laurea magistrale

 

ore 18.00

Conclusioni di Carlo Magnani, direttore del Dipartimento di Culture del progetto

 

 

 

Le paysage est mort, vive le paysage!

 

Dopo otto anni dalla fondazione del corso di laurea magistrale in “architettura per il paesaggio” presso l’Università Iuav di Venezia, dopo quasi tre anni di sperimentazione nello stesso ateneo delle Unità di Ricerca dentro e attorno all’Area definita “Il progetto del paesaggio( di cui sono stato coordinatore) – a seguito della riforma universitaria in corso e dei provvedimenti di sua attuazione, con la formazione all’Iuav di tre nuovi Dipartimenti – un “bilancio” e un “rilancio” di queste esperienze si impongono.

La carica del biennio magistrale si è in buona parte esaurita, la sua connotazione internazionale si è forzatamente sbiadita – il quadro nazionale delle iniziative universitarie attorno al tema del “progetto di paesaggio” è altrettanto immerso in un quadro fortemente critico e nebuloso.  L’Iuav sta lavorando da tempo – assieme alla Fondazione F. Fabbri ed altre università europee – alla possibile costituzione di un master biennale post-lauream in tema di paesaggio, che possa recuperare e allargare l’esperienza di internazionalizzazione condotta in questi anni e riportarla sul piano di una formazione di alta qualificazione, che possa appoggiarsi anche ai nascenti Osservatori regionali sul Paesaggio.

La recentissima nascita dentro l’Iuav del Dipartimento di Culture del Progetto, di cui ha assunto la direzione Carlo Magnani, sembra promettere nuovi scenari anche per le esperienze didattiche e di ricerca legate al tema del paesaggio. Di particolare rilievo è la confluenza in questo Dipartimento di interessi di ricerca e di esperienze didattiche legate – oltre che ai temi dell’architettura , dell’urbanistica e dell’architettura del paesaggio – anche ai temi dell’arte visiva e performativa, della rappresentazione, della percezione, dell’interazione, fino alle scienze cognitive; il che apre un nuovo scenario promettente di qualificazione dei temi legati al “progetto di paesaggio” entro un’integrazione più vasta ed efficace con le esperienze provenienti dalle discipline artistiche: uno scenario che in certo modo è stato alla base del piccolo esperimento dell’Unità di Ricerca intitolata significativamente “Il palinsesto-paesaggio e la cultura progettuale”, che ha promosso questa nuova edizione 2012 della fortunata serie dei seminari internazionali “Dessiner sur l’herbe”.

Ma “le paysage est mort, vive le paysage!” sta anche a significare che un certo tipo di paesaggio – il bel paesaggio da contemplare e preservare in cartoline sempre più ingiallite – è ormai largamente scomparso dalla scena o va rapidamente scomparendo. La stessa Convenzione Europea del Paesaggio nel 2000 ne ha di fatto decretato la fine. Il paesaggio in primo piano oggi sulla scena contemporanea è un nuovo paesaggio, che deve fare i conti senza infingimenti con le rapide trasformazioni dei territori, con le problematiche gravi del consumo delle risorse, dei mutamenti climatici, della crisi economica, e via dicendo, e che tuttavia non può e non deve dimenticare i temi della storia, della memoria e soprattutto della cultura (materiale e non) su cui anche i nuovi paesaggi possono e debbono riconfigurarsi. Le molteplici “culture del progettodebbono dunque farsi carico di elaborare risposte utili a ripensare i “nuovi paesaggi” in una logica nuova, che sappia coniugare cultura e sviluppo economico e sociale, ed è sempre più urgente che gli operatori culturali sappiano riaffermare e dar corpo alle istanze di cultura, di arte, di architettura,  di progetto, nell’ambito di un’affinata capacità di conoscenza e di analisi dei fenomeni nuovi ed epocali che investono i nostri territori. Sovrascrivere il palinsesto-paesaggio è ineluttabile per affermare una seria cultura progettuale nei confronti della stessa “percezione delle popolazioni” cui la Convenzione Europea del paesaggio si richiama. I modi di questa sovrascrittura sono da trovare in un dialogo interdisciplinare ricco e profondo e nella stessa rifondazione che ne può derivare delle discipline del progetto.

 

Renato Bocchi