Le Nazioni Unite affidano all’Università
Iuav di Venezia il progetto di ricostruzione di Gaza Il rettore Benno Albrecht: “una buona
ricostruzione favorisce la pace, una cattiva ricostruzione la guerra” |
19 giugno 2024
COMUNICATO STAMPA
Dopo la devastazione di una guerra, una buona
ricostruzione può contribuire a una pace duratura e a prevenire pericolose
recrudescenze. È da questa convinzione che muove le basi un accordo
storico per l’Università Iuav di Venezia, che ha siglato un protocollo
d’intesa con lo United Nations Development Programme
(UNDP) Regional Bureau for Arab
States[1].
In quanto ente super partes nel conflitto, l’ufficio regionale
dell’UNDP ha incaricato l’ateneo di sviluppare una strategia
dedicata alla ricostruzione della Striscia di Gaza.
I numeri che emergono dai diversi report sulle
condizioni di Gaza descrivono un tragico conflitto che ha causato 34.000.000
metri cubi di macerie, il 60% degli edifici distrutti, 7.000.000.000 di dollari
stimati di perdita di valore. La distruzione dello spazio urbano è oggi uno
dei temi di più stringente attualità nel dibattito architettonico globale e
richiederà uno sforzo collettivo per la ricerca di strumenti e metodi di
progetto innovativi. La sfida ambiziosa accolta dall’Università Iuav di
Venezia è dunque quella di immaginare la ricostruzione come uno strumento di
costruzione della pace e prevenzione della ricorrenza dei conflitti.
“Una
buona ricostruzione favorisce la pace, una cattiva ricostruzione favorisce la
guerra. Storia e urbanistica sono piene di esempi che lo dimostrano. Siamo
orgogliosi che il nostro ateneo sia stato incaricato di questo progetto
– ha dichiarato il Rettore, Benno Albrecht -. L’Università
Iuav di Venezia potrà mettere a disposizione la propria competenza
nell’affrontare in maniera innovativa ed efficace le sfide legate alla
ricostruzione postbellica. Siamo felici di dimostrare come il mondo
accademico, con le sue attività di ricerca, possa contribuire in modo
concreto alla costruzione di un futuro migliore per le comunità colpite dai
conflitti”.
L’accordo con le Nazioni Unite, evento raro a
livello accademico, prevede che l’ateneo, che possiede una posizione
istituzionale e del tutto neutrale, offra la sua consulenza per la
definizione di una strategia per la Striscia di Gaza e per la gestione di
un’ampia gamma di temi, che vanno dalla pianificazione territoriale al
disegno urbano sostenibile; dalla progettazione strategica alla ricerca di
soluzioni tecnologiche per confronto con il cambiamento climatico; dalla conservazione
del patrimonio materiale e immateriale al progetto di architettura.
"Iuav
può offrire un prezioso approccio interdisciplinare per affrontare i problemi
derivanti dalla gestione dei centri urbani, dalle relazioni urbane-rurali e
dalla mobilità umana. È un approccio fondamentale per il nostro obiettivo di
trasformare la Arab region
in un'economia più produttiva, inclusiva, sostenibile e circolare, soprattutto
in contesti di conflitto", ha affermato Abdallah Al Dardari, segretario generale aggiunto dell'ONU e direttore
del Arab States Bureau di UNDP. "In
questo senso, la nostra attuale collaborazione con Iuav per esplorare strade
per ricostruire Gaza - una volta che le condizioni sul terreno lo consentiranno
dopo la fine della guerra - fornirà un esempio che possiamo emulare in altri
contesti di conflitto in tutta la regione".
Il progetto strategico di Iuav immaginato per
Gaza nasce dalle esperienze maturate negli anni e presentate in maniera
organica nel libro Cities Under Pressure - A Design Strategy for Urban Reconstruction[2].
L’Università Iuav di Venezia, infatti, è impegnata da oltre dieci anni in
attività di ricerca e progettuali sui temi della ricostruzione postbellica. Il
gruppo di ricerca Urbicide Task
Force, istituito dall’attuale Rettore Benno Albrecht, ha avviato
studi in una serie di zone calde del mondo, colpite da conflitti: innanzitutto
la Siria, con la lunga guerra civile; ma poi anche l’Iraq
colpito dalla distruzione dello stato islamico, l’Ucraina e oggi
la Palestina. Tutto il lavoro prodotto dal gruppo di ricerca ha portato
alla pubblicazione del libro Cities Under Pressure che presenta in
maniera dettagliata una strategia di intervento potenzialmente adattabile alle
condizioni specifiche di diverse aree del mondo coinvolte in conflitti, disastri
o problemi sociali.
Applicare la strategia alla striscia di Gaza
significa esplorarne le caratteristiche peculiari dal punto di vista
spaziale e politico, nella piena consapevolezza che esistono ed esisteranno
in corso d’opera un numero indefinito di incognite. Questa incertezza,
però, non costituisce un limite alla costruzione di uno scenario strategico cui
dare seguito al termine del conflitto. Il progetto si configura quindi come una
strategia aperta che prenderà forma grazie a un dialogo costante e continuo
con le istituzioni e le comunità locali. Una modalità di progettare, dunque,
che non si cala dall’alto ma intercetta le necessità che vengono dal
basso e considera attentamente e continuamente le condizioni del
territorio. Il ruolo di UNDP sarà quello di mediatore e facilitatore nelle
diverse fasi di intervento.
“Il modello urbano immaginato da Iuav per
la ricostruzione duratura di Gaza – spiega il Rettore - è una
città strutturata come una costellazione organica di cellule o quartieri. La distruzione
urbana può essere l’occasione per invertire completamente gli attuali
meccanismi insediativi a favore di una città formata da una somma di cellule
urbane definite e autonome, elementi in grado di dialogare tra loro e di
ospitare una popolazione di circa 15.000 abitanti”. Un’idea,
questa, che risponde anche all’esigenza di evitare sprechi di tempo ed
economici. “Le ‘cellule urbane’ possono essere definite e
costruite attraverso una serie di interventi delocalizzati, piccoli e diffusi
che permettono di agire contemporaneamente in ambiti diversi, ottimizzando
tempi, risorse finanziarie, infrastrutture e forza lavoro e minimizzando il
consumo di territorio”.
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CONTATTI
Chiara Natalini
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iuavstampa@iuav.it
tel +39.041.257.1826
/ 1856 / 1819
[1] Lo United Nations
Development Programme (UNDP) Regional
Bureau for Arab States è l’organizzazione che
si occupa di sviluppo nei 19 paesi arabi per conto delle Nazioni Unite
[2] Di Benno Albrecht e Jacopo
Galli, ”Cities Under Pressure - A design Strategy for Urban Reconstruction”. ArchiTangle,
maggio 2023