Regione Veneto e Iuav avviano la Community
della ricerca tra le universitā del Veneto. Iuav progetta la strategia di comunicazione,
identitā visiva e disseminazione dei dati |
27 maggio 2024
COMUNICATO STAMPA
Al via la Community della ricerca, una piattaforma
per i ricercatori del Veneto, coordinata dall’Universitā Iuav di Venezia
e dalla Regione del Veneto con il sistema universitario veneto. Iuav metterā a
disposizione strategie e strumenti per l’organizzazione delle
informazioni, la comunicazione e la disseminazione dei risultati. Oltre 170
ricercatori, ricercatrici e docenti hanno partecipato all’evento di
lancio il 24 maggio a Palazzo Badoer, promosso dall’Universitā Iuav di
Venezia e dalla Regione del Veneto insieme a Ca’ Foscari e alle
universitā di Padova e di Verona.
Il ruolo strategico della ricerca č stato messo in
evidenza dal rettore Benno Albrecht che ha sottolineato la
“necessitā di pensieri propositivi e organici di lungo respiro e non a
spot, nuovi orizzonti nel paradigma della sostenibilitā capaci di andare verso
la nuova forma di ‘pensiero post sostenibile’ dove il ruolo della
ricerca č imprescindibile”. Il direttore dell’Area Politiche
economiche, capitale umano e programmazione comunitaria della Regione Veneto Santo
Romano ha posto l’accento sui numeri: oltre 40 milioni sono
stati investiti nella ricerca dal 2008 per un totale di circa 1300 assegnisti,
427 dei quali nel programma 2018-2023 che ha visto 179 progetti finanziati
in quattro atenei regionali.
Per il direttore della Ricerca Iuav Francesco
Musco “Il progetto, con il coordinamento della nostra universitā,
mira a mettere in rete, promuovere e comunicare gli esiti di ricerche e
sperimentazioni sostenute in questi anni e in corso, tramite il Fondo Sociale
Europeo (FSE), favorendo processi di ricerca applicata per il
territorio, le aziende e l'innovazione industriale in tutti i campi
disciplinari. Lo strumento che mettiamo a disposizione rafforza le
collaborazioni nell'ambito delle ricerche competitive, anche sul versante dei
programmi regionali e del PNNR”.
Quattro
le storie di successo nate in ambito accademico e divenute
opportunitā di lavoro e collaborazione tra giovani ricercatori e tessuto
produttivo e imprenditoriale grazie ai FSE (Fondi Sociali Europei), raccontate
nel corso della giornata: un sistema di tecnologie per rimuovere
l’anidride carbonica dai flussi gassosi industriali e per il
riutilizzo di colture microalgali per la produzione
di energia (Ca’ Foscari, Veritas tra i partner); un progetto per il functional food e nutraceutica per il
benessere del consumatore (UniPd, partner la centrale
del Latte di Vicenza); il riuso dei prodotti di scarto delle viti per
fortificare i prodotti da forno con elementi in grado di ridurre l’indice
glicemico (UniVr, con partnership dall’Argentina);
il riutilizzo materiali e scarti provocati dai conflitti per
trasformarli in risorse, anzi strategie per una “ricostruzione
circolare” (Iuav, con l’attivazione di uno Spin-off che diffonde
questa visione).
Gli esiti di questi progetti necessitano di un’identitā
visiva comune per essere veicolati, come ha ricordato Davide Crippa,
docente Iuav, citando l’esempio di iNest, rete
di interconnessione per l’innovazione a Nord-est a cui ugualmente Iuav ha
offerto strumenti e strategie di comunicazione.
L’assessore regionale Elena Donazzan
ha concluso parlando di “sfide davanti a cui ci mette oggi
l’Europa, che chiede sempre pių ricerca applicata. Le nostre universitā
hanno un potenziale e un futuro straordinario davanti, con la Regione Veneto
che continua a credere e scommettere investendo con assegni di ricerca che
danno benefici non solo a tanti giovani ma anche a diverse aziende del
territorio”.
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