La città
ermetica. Archeologia del
Ghetto di Varsavia: rovine e progetto per la Memoria conferenza per il
Giorno della Memoria all’Università Iuav di Venezia martedì 23
gennaio 2024 ore 15 Tolentini, aula
magna, Santa Croce 191, Venezia saluti istituzionali Benno Albrecht rettore Iuav relatore Guido Morpurgo docente di Architettura degli interni e
allestimento |
19 gennaio 2024
COMUNICATO STAMPA
Martedì 23 gennaio nell’aula magna
dell’Università Iuav di Venezia si terrà la conferenza “La città
ermetica. Archeologia del Ghetto di Varsavia: rovine e progetto per la Memoria”,
nell’ambito del programma di manifestazioni cittadine in occasione del
Giorno della Memoria.
La totale distruzione del centro di Varsavia a seguito
della rivolta del Ghetto nella primavera del 1943, poi dell’insurrezione
del 1944, ha trasformato il cuore della città-capitale in un immane spazio
geologico: 25 milioni di metri cubi di macerie, minerali senza tempo,
testimoni silenziosi della fine di un’intera civiltà urbana.
La ricostruzione postbellica aveva sostituito i
detriti della densa struttura di isolati urbani dell’area dell’ex
“Ghetto grande” (Muranów) con edifici lineari
e nell’ex “Ghetto piccolo” (Mirów-Wola)
con case alte. Quest’ultimo è oggi interessato da un’incessante
attività edilizia che sta rimuovendo gli ultimi frammenti della Varsavia
novecentesca e riempiendo i vuoti lasciati dalle distruzioni naziste con
grattacieli e nuovi complessi edilizi.
Nonostante ciò, sopravvivono in particolare nel
quartiere meridionale alcuni resti della città ermetica: le tracce
archeologiche delle vecchie strade, frammenti del muro innalzato dai nazisti e
delle architetture-rovine superstiti. Questi reperti simboleggiano l’immanenza
del Ghetto nel nostro presente. Scritture architettoniche pietrificate,
esprimono la necessità di un progetto di testimonianza: la rilettura del tempo
di un evento storico incancellabile e imperdonabile attraverso il presente
dello spazio urbano.
Scopo della conferenza promossa dal rettorato
dell’Università Iuav di Venezia con il patrocinio del Museo Polin di
Varsavia è presentare alle studentesse e agli studenti architetti, oltre
che alla cittadinanza, la vicenda del Ghetto di Varsavia come quintessenza
simbolica della resistenza alla Shoah, emblema di opposizione alla
cancellazione della Memoria dello sterminio grazie alla testimonianza
rappresentata dalla rivolta dei giovani ebrei del Ghetto.
Le tracce fisiche di questo evento costituiscono oggi
una diversa archeologia della città e rendono necessario e urgente un progetto
architettonico e urbano di interpretazione memorialistica: restituire il
significato della vicenda del Ghetto di Varsavia alla società civile,
ricostruendo così consapevolezza e cultura della Memoria della Shoah. Un
progetto che può nascere dall’Università.
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