“Inclusivo,
sostenibile e bello”: il futuro secondo Ursula von der Leyen, per la
prima volta a Venezia, ospite dell’Università Iuav. “Non c’è un
luogo migliore di Venezia per ospitare il laboratorio del futuro” 26 maggio 2023, aula
magna Iuav, Tolentini |
26 maggio 2023
COMUNICATO STAMPA
Si è dichiarata “sbalordita”
dalla bellezza della città Ursula von der Leyen, per la prima volta in visita a
Venezia, ospite dell’Università Iuav per la due giorni “Radical
yet possible future space solutions”, evento collaterale della XVIII
Biennale di Architettura promosso dal New European Bauhaus in partnership con
l’Ateneo veneziano. Per due giorni all’Università Iuav di Venezia
si sono prospettate nuove idee per un futuro migliore, soluzioni
“radicali ma possibili”.
Ca’ Tron ieri e
l’aula magna Iuav oggi hanno ospitato una messa in comune di visioni
creative nell’esplorazione di nuovi modi di vivere insieme, imparare,
progettare, costruire, nello spirito del New European Bauhaus che la stessa von
der Leyen aveva lanciato tre anni fa e definito come “uno spazio di co-creazione
in cui architetti, artisti, studenti, ingegneri e designer potranno lavorare
insieme”.
Questa mattina,
nell’aula magna Iuav ai Tolentini, la giornata si è aperta con il saluto
del sindaco Luigi Brugnaro:
«Venezia è una città del
mondo, è di chi la ama; ma è anche una città fragile, ha bisogno di opere e
manutenzioni costanti. Per questo chiediamo aiuto all’Europa. Venezia può
diventare un luogo cruciale per la difesa dai cambiamenti climatici. Il
progetto per il rilancio della città nasce dai cittadini: abbiamo creato la
Fondazione Venezia Capitale Mondiale della sostenibilità, abbiamo presentato
con le università il progetto per Venezia città Campus, in grado di attrarre
studenti da tutta Europa, di portarli a vivere e a lavorare a Venezia, perché
la nostra è la città dell’accoglienza e della trasversalità.»
Ha fatto seguito
l’intervento del rettore Iuav Benno Albrecht:
«Il motto del New European
Bauhaus è “form follows planet”, la forma segue il Pianeta. Il
nostro motto veneziano è “Venice foresees planet”, Venezia prevede
il pianeta, che descrive l’arcipelago della progettualità a Venezia, la
più antica città del futuro. Oggi e domani, Venezia sarà il punto
d’inizio di un nuovo modo di pensare alla transizione ecologica compiuta.
Il paradigma della sostenibilità è ormai antico, bisogna inventare un nuovo
pensiero adatto al mondo futuro. È necessaria una ricerca di equilibrio
post-sostenibile fra intelligenze diverse: equilibrio dell'intelligenza
naturale, equilibrio dell'intelligenza artificiale, equilibrio
dell'intelligenza umana, equilibrio come forza motrice per nuove forme di
progettazione materiale e immateriale. Venezia è il luogo designato per
lanciare questa nuova sfida.»
“Potrete aver visto
molte città del mondo, quasi tutte le città del mondo, ma quando vedrete
Venezia, rimarrete sorpresi". Ha citato Montesquieu la presidente Ursula
von der Leyen, toccata dalla bellezza di Venezia che visitava per la prima
volta:
«A Venezia generazioni di
architetti hanno creato un equilibrio unico tra bellezza antropica e bellezza
naturale. Non ci può essere luogo migliore per ospitare la Biennale e il Nuovo
Bauhaus Europeo. Sono contenta che abbiate scelto come titolo della Biennale di
quest'anno Il laboratorio del futuro. Perché il Nuovo Bauhaus Europeo è
proprio questo: un laboratorio del futuro».
Molti i temi toccati dalla
presidente:
le devastazioni dovute
ai cambiamenti climatici, in particolare in Romagna, che proprio ieri
Ursula von der Leyen ha visitato, colpita dalla straordinaria solidarietà degli
abitanti a cui lancia un italianissimo “tin bota”, “tenete
duro”, insieme alla garanzia “l’Europa è con voi”.
La necessità di fare
della natura un nostro alleato, trovando un equilibrio con l’ambiente
costruito, un nuovo modo di progettare e riscaldare le case, puntando sulla
ricostruzione e sulla ristrutturazione dell’esistente.
Ricostruzione soprattutto
in Ucraina, a cui la
presidente conferma il pieno sostegno dell’Europa. «Architetti, ingegneri
e urbanisti dell'Unione Europea e dell'Ucraina stanno condividendo la loro
esperienza su come ricostruire l'Ucraina in modo sostenibile… non solo
come era, ma come i giovani ucraini vogliono che sia: più sostenibile, più
inclusiva e anche più bella».
Sono le tre parole
chiave del New European Bauhaus, che trovano le loro radici
nell’antichità. Von der Leyen cita i principi fondativi dell’architettura
ripresi da Palladio: durabilità, bellezza e utilità. Dove per durabilità
oggi si intende sostenibilità, cioè capacità di preservare il nostro pianeta
per le generazioni future.
Ma la bellezza non è
meno importante: «Un edificio sostenibile dovrebbe anche parlare al cuore,
dovrebbe toccarci. Con il New European Bauhaus vogliamo dimostrare che anche il
necessario può essere bello. Dobbiamo fare della bellezza il nostro alleato per
combattere il cambiamento climatico».
L’idea di utilità,
infine, significa che «bellezza e sostenibilità devono essere accessibili, alla
portata di tutti. Pertanto, il terzo principio del Nuovo Bauhaus Europeo è
l'inclusività. Tutti devono essere presi in considerazione».
In dialogo con la
presidente, la curatrice della Biennale Lesley Lokko ribadisce il senso
profondamente politico del fare architettura:
«La radice della parola
politica è polis, la città, quindi chiunque sia coinvolto nella creazione di
città è politico. Ogni atto architettonico è un atto politico perché non
coinvolge solo il creatore, ma la società. Nelle situazioni radicali a cui
abbiamo assistito negli ultimi 4/5 anni, emerge improvvisamente un'apertura per
l'ingresso di nuove conoscenze nel mondo: sono momenti ottimistici e radicali.
Ho sempre inteso l'università come il luogo in cui si producono nuove
conoscenze e nuove intuizioni, quindi l'istruzione ha un ruolo unico nel creare
le condizioni per l'emergere di nuovi modi di comprendere, vedere e agire sul
mondo. I momenti radicali sono spesso accompagnati da paura e fragilità,
ma sono anche momenti in cui la nuova conoscenza si fa davvero strada, per cui
dico sempre ai miei studenti abbracciate il radicale, perché è attraverso il
radicale che emerge il nuovo».
Dopo la mattinata
all’Università Iuav di Venezia, Ursula von der Leyen ha visitato la
Biennale di Architettura, soffermandosi in particolare nel Padiglione Venezia
“Venetie MML. La Grande veduta, il lavoro raccontato”
insieme alla curatrice Lesley Lokko e a un gruppo di studenti Iuav coinvolti
nella realizzazione del Padiglione.
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