Presentato all’Università Iuav di Venezia il Rapporto 2020 sul
mercato del Partenariato Pubblico e Privato nel Veneto venerdì 14 febbraio 2020 Tolentini,
aula magna |
COMUNICATO STAMPA
È stato presentato
questa mattina nell’aula magna dell’Università Iuav di Venezia il Rapporto
2020 sul Mercato del Partenariato Pubblico e Privato (PPP) nel Veneto,
frutto di una collaborazione fra Cresme e l’infrastruttura IR.IDE del
Dipartimento di eccellenza di Iuav, in particolare il centro studi Vault (Value
Activators in Urban Landscape and Territory) dedicato alla produzione di valore
nel territorio e nel paesaggio urbano.
Osservare, descrivere,
interpretare: queste le azioni fondamentali dell’Osservatorio sul PPP del
Veneto realizzato da Iuav/IR.IDE con Cresme, che consente ora di fare il punto
sui temi strategici che il territorio Veneto ha privilegiato in termini di
partnership pubblico privato negli anni 2002–2019. A questo scopo,
l’Osservatorio ha costruito una banca dati, aggiornata quotidianamente
dal 2009, che mette a disposizione del pubblico bandi e aggiudicazioni delle
iniziative di PPP per opere e servizi pubblici o di pubblica utilità nel Veneto.
Dai dati del Rapporto
2020, Il Veneto risulta essere la seconda regione italiana in termini di
PPP, che occupa il 36% della realizzazione di opere pubbliche, per un valore di
11,9 miliardi di euro. Negli ultimi due anni si è registrata nella regione una
forte crescita: gli importi complessivi sono passati da 752 milioni nel
2018 a oltre 2,5 miliardi nel 2019, anche grazie a iniziative di importo
superiore a 50 milioni nei settori energia e rifiuti. Su 563 comuni, 458
(l’81%) hanno fatto ricorso almeno una volta al PPP.
Ma cosa si può fare
con le varie forme di Partenariato Pubblico Privato?
Più o meno tutto:
impianti sportivi, edilizia sociale e pubblica, arredo urbano, energia e
telecomunicazioni, trasporti, edilizia sanitaria, parcheggi, ma anche erogazione
di servizi.
Certo, “si
tratta di sistemi e strumenti complessi – ha ricordato Carlo Magnani
(responsabile scientifico dell’Infrastruttura IR.IDE) – con una
percentuale di bandi non aggiudicati (12%), con tempi di realizzazione non
immediati e un forte bisogno di governance, di competenze, di attente valutazioni del
rischio. Ma potrebbero diventare un momento virtuoso del ciclo di
trasformazione del territorio e delle realtà urbane e contribuire a una
visione strategica della nostra realtà. La produzione di valore non è solo
estrazione, ma riguarda altri fattori decisivi quali coesione sociale, qualità
della vita, politiche del lavoro, in un’idea davvero integrata di
sviluppo territoriale. Produzione di valore e PPP dovrebbero dunque mettere
al centro il benessere e la qualità della vita, che sono anche fra i
principali elementi di attrattività e competitività di un territorio”.
Anche per
l’assessore Massimiliano De Martin “le forme integrate di
investimenti pubblici e privati possono innescare processi virtuosi di
rigenerazione e trasformazione del territorio, di quella re-invenzione urbana che è trasformare tenendo presente la storia. È centrale
il tema della sostenibilità, da intendersi soprattutto come principio
etico che spinge a cercare le soluzioni migliori a vantaggio della qualità
della vita”.
“La
sostenibilità è oggi un business – ha esordito Lorenzo Bellicini,
direttore del Cresme –, è il nuovo paradigma di riferimento
nell’attuale scenario di urbanizzazione che ci fa dire che il XXI secolo
è di nuovo il secolo delle città.
Non si è mai costruito
tanto come oggi. Il mercato delle opere pubbliche è diventato molto complesso,
le forme di contratto si sono moltiplicate. Si sta affermando una nuova visione
olistica del progetto di pianificazione e trasformazione del territorio, che
tiene conto della capacità di lavoro, della qualità della vita, del progetto di
futuro. È il ruolo dell’Università e della formazione è
fondamentale”.
Per Laura Fregolent,
direttrice della sezione di coordinamento della ricerca Iuav,
l’Osservatorio è anche e soprattutto un servizio che
l’Infrastruttura IR.IDE dell’Università Iuav di Venezia offre alla
collettività: “Il Rapporto è il primo di una serie di report che
l’Osservatorio metterà a disposizione della comunità, come impegno nei
confronti del territorio, delle amministrazioni e delle imprese che potranno
avvalersi del lavoro di ricerca di Iuav”.
“Sempre più si
consolidano – nel commento del rettore Alberto Ferlenga – le
relazioni tra l’Università, le istituzioni e le imprese finalmente impegnate, dopo un passato di incomunicabilità, in
percorsi comuni e in un reciproco conoscersi e ri-conoscersi nelle reciproche
competenze che – particolarmente nel caso di Iuav – nascono sia
da specificità che da interdisciplinarietà”.
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Cecilia Gualazzini
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