Venezia, 25 marzo 2016
COMUNICATO STAMPA Università Iuav di Venezia e Università di Damasco unite per la ricostruzione Urbicide Syria / Postwar reconstruction convegno internazionale Venezia, 7 > 8
aprile 2016** Palazzo Badoer, aula
Tafuri ore 9 > 18 a cura di Wesam Asali, Jacopo Galli e di Alberto Ferlenga, Benno Albrecht, Carlo Magnani, Monica Centanni **È previsto un punto stampa con i
relatori siriani e italiani venerdì
8 aprile alle 12.30 |
Non
c’è cosa nella vita pari al mio amore per Palmira.
Su questa terra ho vissuto, in questa culla ho dedicato tutti i miei sforzi per quarantacinque anni agli scavi, ai restauri, alla pubblicazione della sua storia [...].
Sono
nato vicino al Tempio di Bel – il santuario principale dedicato al dio
locale.
Ho passato tutta la mia vita qui; sarebbe ridicolo e vile lasciare la città in questo momento.
Khaled Al Asaad (dichiarazione della primavera 2015)
La ricostruzione della Siria parte anche da Venezia.
L’Università Iuav ospita, per la prima volta riuniti, i più importanti architetti, archeologi e studiosi siriani provenienti sia dalla Siria che dalle università del mondo (Beirut, MIT Boston, Oxford, Copenhagen, Berlino, Parigi, York) a confronto sul tema della ricostruzione post bellica.
Spazio dell’incontro sarà il convegno internazionale “Urbicide Syria / Postwar reconstruction” organizzato il 7 e l’8 aprile a Palazzo Badoer (Venezia) dalla Scuola di Dottorato dell'Università Iuav di Venezia, in collaborazione con la Facoltà di Architettura di Damasco.
Fra i siriani, parteciperanno Zoya Masoud, del Siryan Heritage Archive Project di Berlino; Omar Abdulaziz Hallaj, architetto di stanza a Beirut e consulente UN Habitat per la Siria; Nasser Rabat, il più importante studioso di architettura islamica, direttore dell’Aga Khan Program for Islamic Architecture e docente al MIT di Boston.
Saranno presenti inoltre i rappresentati dell'Università di Damasco.
Tra gli invitati, Sultan Barakat, palestinese, è direttore del Post-war Reconstruction and Development Unit, University of York. Salma Samar Damluji, irachena, docente alla Faculty of Engineering and Architecture dell’American University of Beirut, ha vinto il Global Award for Sustainable Architecture.
Saranno presenti esperti in restauro urbano, nella storia della città araba e nella gestione delle emergenze. I rappresentanti dell’Institute for Digital Archaeology di Oxford, impegnati nella mappatura digitale del conflitto, completeranno il quadro dei partecipanti.
Sono stati invitati anche i referenti della comunità islamica locale:
Bouchaib Tanji,
presidente della federazione islamica del Veneto; Hajar Tanji, rappresentante
dei Giovani musulmani del Veneto e del gruppo donne dell'associazione Assalam
di Annone Veneto; Amin Al Ahdaf, presidente della comunità islamica
veneziana e laureato Iuav.
Il convegno si propone di sviluppare le strategie per la ricostruzione postbellica della Siria, in attesa della pace e della fine del conflitto. Solo esercitando la capacità di comprensione dei problemi durante la guerra diventa possibile immaginare un futuro per un paese martoriato.
L’Università Iuav di Venezia da sempre studia la trasformazione e la cura delle città e dei territori, nel rispetto dell’ambiente, e insieme – sul versante opposto – studia gli urbicidi, le distruzioni deliberate delle città. Forte della sua esperienza progettuale, l’ateneo ha messo a punto una nuova Carta di Venezia della ricostruzione in cui in dieci punti sono individuate le azioni necessarie alla rinascita sostenibile delle città distrutte dalla guerra.
Il convegno si articolerà in due giorni.
Nella prima giornata, cui prenderanno parte il rettore Alberto Ferlenga, il direttore della Scuola di Dottorato Benno Albrecht e il direttore del Dipartimento di Culture del Progetto Carlo Magnani, si discuteranno i diversi punti della carta.
Il secondo giorno vedrà l'intervento del semiologo Paolo Fabbri che renderà omaggio a Palmira, simbolo storico della commistione culturale tra Oriente e Occidente, e il coraggio di Khaled Al Asaad in una discussione con Monica Centanni, Paolo Fabbri e Manar Hammad.
A seguire Farrok Derakhshani, dell’Aga Kahn Foundation, modererà il dibattito che consentirà di giungere alla stesura definitiva della Carta di Venezia della ricostruzione.
Il convegno Urbicide Syria – Postwar Reconstruction è un forte segno della volontà dell'Università Iuav di Venezia di intervenire attivamente nelle emergenze della contemporaneità cercando, tramite gli strumenti e la conoscenza del progetto, di affrontare i drammi di oggi per immaginare la pace di domani.
Chiudendo, con Italo Calvino (Gli déi della città, 1975):
La città
di oggi è una mappa intricata e fluida da cui bisogna partire per capire -
primo - come la città è fatta e - secondo - come la si può rifare [...] Tanto
più l’immagine che trarremo dall’oggi sarà negativa, tanto più occorrerà proiettarci una possibile immagine
positiva verso cui tendere [...] senza
perdere di vista quale è stato l’elemento di continuità che la città ha
perpetuato lungo tutta la sua storia, quello che l’ha distinta dalle
altre città e le ha dato un senso.
Ogni
città ha un suo “programma”
implicito che deve saper ritrovare ogni volta che lo perde di vista,
pena l’estinzione. Gli antichi rappresentavano lo spirito della città
evocando i nomi degli déi che avevano
presieduto alla sua fondazione [...] nomi
che erano personificazioni d’attitudini vitali del comportamento
umano o d’elementi ambientali (un
corso d’acqua, una struttura del suolo, un tipo di vegetazione), che
dovevano garantire la sua persistenza attraverso tutte le trasformazioni
successive, come forma estetica ma anche come
emblema di società ideale.
Una
città può passare attraverso catastrofi e
medioevi [...] ma deve, al momento giusto, ritrovare i suoi déi.