Basic design / la tradizione del nuovo: un atelier e due piccole mostre
Raccogliere l’eredità del basic e promuovere gli sviluppi futuri del basic design dell’interazione è lo scopo dell’atelier, condotto da Giovanni Anceschi, delle due piccole mostre, dedicate ad Albers e Munari, della chiacchierata/bicchierata finale di sabato 1 luglio ore 17.00 con: Marco De Michelis, Giovanni Anceschi, Medardo Chiapponi, Bruno Danese, Marzia e Maurizio Corraini, Beppe Finessi.
Ma cos’è il basic design? Le parole non bastano per tentare di spiegare, dice Giovanni Anceschi, il basic va praticato! Grazie ad un meticoloso lavoro che dura da anni e la fortuna di trovarsi nei posti giusti al momento giusto, Giovanni Anceschi (che tra gli altri ha lavorato con Lucio Fontana, Bruno Munari e Tomás Maldonado) incrocia esperienze vissute personalmente e raccoglie un’eredità che parte dal Bauhaus, passa per Ulm e che è oggi accolta dalla Facoltà di design e arti dello IUAV di Venezia. “Vi farò fare esercitazioni che avreste fatto se foste andati al Bauhaus (Itten), a Chicago (Moholy-Nagy), a Ulm (Maldonado) e sottolineo l’unicum: avrete la chance di fare anche esercitazioni che si sono trasmesse solo per tradizione orale”. Queste parole fanno intuire quali sono i due atteggiamenti sottesi al basic design: uno orientale dove il compito del maestro è quello di liberare il discepolo da ciò che gli impedisce di fare alla perfezione, l’altro quello occidentale in cui il maestro possiede una grande quantità di sapere da distribuire, “spezzare il sapere della scienza”. E non c’è da preoccuparsi: “non ho bisogno di discepoli con talento artistico perché tutti possono imparare a dare forma alle cose, basta esercitare le proprie facoltà, avere controllo, metodo”. Questi sono i presupposti con cui nasce il basic. La sua ambizione invece è la configurazione del mondo, non la sua imitazione!
Pronti, via: progettare! Così si parte nelle ormai numerosissime facoltà di design. Noi invece pensiamo ancora che il progetto sia il risultato di un processo in cui al fare precede un saper fare che presuppone il sentire. E andiamo ancora più controcorrente nel parlare di “tradizione del nuovo” convinti che i limiti di una tradizione e le regole del gioco sono le forme assunte dalla libertà più che una restrizione ad essa.
Solo altre due parole di Albers e di Munari, per parlare delle due piccole mostre a loro dedicate: “E’ un errore psicologico credere che l’arte venga solo dal sentimento. L’arte proviene dal conscio come dall’inconscio – dal cuore e dallo spirito. Se l’arte è ordine, allora è un ordine intellettuale oltre che intuitivo e istintivo” - Josef Albers.
“Ci sono due modi di impostare un programma di insegnamento... C’è un modo statico e un modo dinamico. C’è un modo nel quale l’individuo viene forzato ad adattarsi ad uno schema fisso, quasi sempre superato o comunque, nel migliore dei casi, in via di superamento nella realtà pratica di ogni giorno. E un altro modo che si va via formando, modificato continuamente dagli stessi individui e dai loro problemi sempre più attuali..” - Bruno Munari.
Per informazioni Simona Romano simroman@iuav.it 320 314 3903
da giovedì 29 giugno a sabato 1 luglio 2006ore 10-17Terese, Dorsoduro 2206 Venezia
Itten: scioltezza gestuale Moholy Nagi: sinestesia Maldonado: antiprimadonna ... trascorrere un giorno al Bauhaus, uno a Chicago e uno a Ulm.
Partecipazione limitata: 24 posti. tre esercitazioni condotte da Giovanni Anceschi presso l'Iuav di Venezia, con Nunzia Coco e Nicola Vittori
Bruno Munari: basic designermostra a cura di Azalea Seratoni & Josef Albers: omaggio al coloremostra a cura di Giovanni Anceschi
Cristina Chiappini: il corpo raccontapostazione di basic interattivo a cura di Nicola Vittori
in conclusione: tavola rotonda con...Marco De Michelis, Giovanni Anceschi, Medardo Chiapponi, Bruno Danese, Marzia e Maurizio Corraini, Beppe Finessi. e bicchierata sabato 1 luglio 2006
l'evento è organizzato dal Dottorato di ricerca in Design del prodotto e della comunicazione e dal Dipartimento delle arti e del disegno industriale dell'Università Iuav di Venezia
|
Università Iuav di Venezia
t. +39 041 257 1819
f. +39 041 257 1738