Una tesi Iuav sul rapporto tra mura e centri storici italiani si aggiudica
il Premio di Studio Andreasi per l’Architettura (V edizione)
“MURA, limiti fisici e mentali dei Centri Storici italiani” č il titolo della tesi di Alberto Bertollo e Giacomo Savegnago, studenti di architettura all’Universitā Iuav di Venezia (relatore il prof. Benno Albrecht), che si č aggiudicata il Premio di Studio Luca Andreasi per per tesi di laurea in architettura e tutela del paesaggio, giunto quest’anno alla sua quinta edizione.
La prestigiosa location di Villa Cordellina Lombardi e l’altrettanto prestigiosa presenza del noto architetto altoatesino Werner Tscholl hanno fatto da cornice alla cerimonia di premiazione che si č svolta il 23 settembre scorso.
L’evento č stato promosso da Attilia Nalin Andreasi, madre di Luca Andreasi, dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Vicenza in collaborazione con l’Associazione Abaco Architettura e con il patrocinio della Cittā di Montecchio Maggiore e della Provincia di Vicenza.
Questa motivazione che ha portato alla premiazione degli studenti Iuav:
Il tema della
tesi offre lo spunto per analizzare e approfondire tematiche di notevole
spessore culturale e di grande originalitā. Le Mura della cittā storica
consentono di capire i limiti fisici e mentali dei nostri centri storici. Con
la trasformazione in mura inservienti dal punto di vista strategico, le stesse
vengono viste come un ostacolo materiale all’evoluzione della cittā.
Dall’analisi effettuata emerge un numero considerevole, in Italia, di
cittā fortificate, ben 1132 centri storici perimetrati da mura, e risalta anche
l’importanza delle mura come cuore antico della cittā contemporanea. come
testimonianza di cultura materiale, come risorsa dell’economia urbana. Si
rileva una forte trasversalitā di contenuti
(architettonici/sociali/storico-filosofici/economici). Il quadro
socio-culturale che ne emerge evidenzia l’attuale mancanza di un progetto
di sviluppo della cittā che stabilisca un nuovo limite in grado di proteggere
il centro storico, ma anche di cucire lo stesso con le nuove realtā urbane. L’analisi
mette in luce il pessimo stato di conservazione dei resti murari,
organizzandoli in categorie in base alla loro grandezza, per andare ad
individuare i diversi casi d’intervento progettuale. Il linguaggio rileva
un’architettura curata nel dettaglio ed attenta, dando una risposta
essenziale e rispettosa, senza occupare nuovamente lo spazio lasciato libero
dalle mura. Il modello proposto viene ritenuto di grande interesse ed attuabile
in molti dei nostri contesti cittadini.