Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

La forma delle parole. Un progetto tra università e città

 

mostra

 

11 giugno 2024

Teatrino di Palazzo Grassi

La forma delle parole. Un progetto tra università e città

ore 17.30 inaugurazione della mostra temporanea dei lavori di design grafico ed editoriale

ore 18.30 Casa delle parole, letture sul tema Profumi

 

6-20 giugno 2024

Venezia e Mestre

assione pubblica delle diciannove versioni di manifesti e locandine progettate dagli studenti

 

21 giugno 2024

OpenLab 2024

Cotonificio, Santa Marta

mostra dei laboratori del Corso di laurea triennale in product, visual e interior design

 

organizzato da dipartimento di Culture del progetto

 

nell’ambito del corso di laurea triennale in Design del prodotto, della comunicazione visiva e degli interni

 

sfoglia i manifesti  

 

le parole

 

manifesto di sintesi  

 

locandina  

 

invito  

 

programma

 

La forma delle parole

Diciannove temi prendono forma attraverso un’indagine grafica sul loro significato.

Un incrocio di poesia, prosa e design per una lettura della realtà in confronto diretto tra contemporaneità e letteratura. Diciannove diverse interpretazioni frutto di un percorso di ricerca semantico ed evocativo fortemente legato ai contenuti.

La forma delle parole è il progetto degli studenti del primo anno dei laboratori integrati di Fondamenti di visual design e di Tipografia e stampa del Corso di laurea in Design dell’Università Iuav di Venezia sviluppato in collaborazione con Casa delle parole.

L’indagine dei temi proposti è stata il punto di partenza dei diciannove progetti di graphic design: i lavori esposti costituiscono interpretazioni visive che diventano strumenti di traduzione della realtà.

 

Martedì 11 giugno 2024 al Teatrino di Palazzo Grassi saranno esposti, in occasione dell’ultima serata dell’anno di Casa delle parole con le letture a tema Profumi, i lavori sulle parole elaborati durante il corso. Manifesti e piccoli libri metteranno in forma il processo attraverso cui le parole diventano immagini.

Ali, Gioielli, Illusione e disincanto, L’altro, Nudità, Numeri, Occhio, Pelle, Periferie, Porto, Risveglio, Sfingi, Tè e caffè, Tradimenti, Veleno, Venezia ombre e riflessi, Vento, Vertigini, Vuoto sono le parole protagoniste di questo iter progettuale che fa interagire università e città.

L’evento vede la stretta collaborazione tra l’Università Iuav di Venezia (Corso di laurea triennale in design del prodotto, della comunicazione visiva e degli interni) e Casa delle parole (l’associazione che da molti anni riunisce lettori e lettrici di diverse culture e lingue in serate a tema al Teatrino di Palazzo Grassi), il patrocinio di Palazzo Grassi - Pinault Collection, Comune di Venezia - Le Città in Festa e la generosa sponsorizzazione tecnica di Antiga Edizioni.

 

Dal 6 al 20 giugno saranno esposti in affissione pubblica a Venezia e Mestre i manifesti e le locandine prodotti dagli studenti, conferendo grande visibilità a questo progetto di collaborazione tra studenti, cittadini, istituzioni e spazi pubblici della città.

 

Si tratta di una mostra in anteprima di OpenLab 2024 del Corso di laurea triennale in product, visual e interior design, che si terrà il 21 giugno alla sede Cotonificio dell’Università Iuav di Venezia. OpenLab 2024 è il momento di condivisione delle esperienze didattiche di tutti i corsi e laboratori dell’anno aperto a designer, docenti, studenti e cittadini.

 

Gli studenti del Laboratorio di fondamenti di visual design/a tenuto da Sergio Brugiolo con Anna Saccani in coordinamento con il Laboratorio di tipografia e stampa di Giorgio Cedolin con Ludovica Polo hanno indagato alcuni temi per costruire le proprie capacità progettuali di futuri designer. Il particolare iter progettuale e la spinta civica ad esso connessa stimolano la multidisciplinarietà a cavallo tra il design della comunicazione, l’indagine letteraria e la partecipazione attiva.

 

Le parole che hanno preso forma con i loro significati fortemente evocativi traggono spunto da citazioni di opere letterarie che hanno guidato e sollecitato gli studenti nella loro ricerca.

 

 

le parole

 

ALI [Marta Della Frera, Elisabetta Stefani]

A partire dalle più piccole mette

in fila piume via via più lunghe, che riproducono

il pendio su cui sembrano nate, come a volte una serie di canne

diseguali compone una zampogna campestre.

Publio Ovidio Nasone, Le Metamorfosi, Libro VIII, vv. 185-230, a cura di Vittorio Sermonti, Milano, Garzanti, 2023

 

Nam ponit in ordine pennas,

a minima coeptas, longam breviore sequenti,

ut clivio crevisse putes; sic rustica quondam

fistula disparibus paulatim surgit avenis.

Publius Ovidii Nasonis, Metamorphoseon, Liber VIII, vv. 185-230.

 

GIOIELLI [Roberta Bottari, Lorenzo Casetta, Andrea Gambaro]

L’oro vale più del corpo

e i rubini sono più rossi del sangue

e finora io non ho rincorso

la comprensione di cos’è l’amore.

Nikolaj Stepanovie Gumilev, Anello, da Colonna di fuoco, traduzione di Enrico Palandri, Venezia 2020

 

Просто золото краше тела

И рубины красней, чем кровь

И доныне я не умела

Понять, что такое любовь.

Николай Степанович Гумилев, Перстень, Огненный столл Петрополис, Петроград, 1921

 

ILLUSIONE E DISINCANTO [Daniel Bortoluzzi, Alessio Gambarotto, Veronica Rossi]

Il più solido piacere di questa vita è il piacere vano delle illusioni.

Giacomo Leopardi, Zibaldone, volume 1, Firenze, Le Monnier, 1898

 

L’ALTRO [Maria Iris Bavia, Emily Bianco, Francesco Zurlo]

Tempo verrà

in cui, con esultanza,

saluterai te stesso arrivato

alla tua porta, nel tuo specchio,

e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro.

Derek Walcott, Amore dopo amore, traduzione di Barbara Bianchi, MIlano, Adelphi, 1992

 

The time will come

when, with elation,

you will greet yourself arriving

at your door, in your own mirror

and each will smile at the other’s welcome.

Derek Walcott, Love after Love, New York, Strauss & Giroux, 2007

 

NUDITÀ [Alessandro Basso, Leonardo Borgato, Pietro Morandina]

Il mondo

è fatto di nudità e di pieghe, in fondo a queste

c’è più amore che nei volti.

Josif Brodskij, Elegie romane, in Poesie italiane,

traduzione di Giovanni Buttafava, a cura di Serena Vitale, MIlano, Adelphi, 1996

 

Мир состоит из наготы и складок.
В этих последних больше любви, чем в лицах.

Мосия Бродокий: Рилокие злеги, в сборник Урания. Стихотворениа, New York, Ардис, 1982

 

NUMERI [Maria Benuzzi, Elisa Mizzoni, Matilde Silvano]

Se torturi i numeri abbastanza a lungo,

confesseranno qualsiasi cosa.

Gregg Easterbrook, citato in Carlo Canepa e Luciano Canova, La scienza dei goal.

Numeri e statistica applicati allo sport piu bello del mondo, Milano, Hoepli, 2016

 

Torture numbers,

and they will confess to anything.

Gregg Easterbrook, Our warming world, in <<The New Republic>>, n. 221, November 11, 1999

 

OCCHIO [Chiara Giangiacomi, Ilaria Gregato, Gaia Lorenzon]

Guardo alla vita con un occhio solo

(Il secondo è di vetro):

E con questo solo occhio

Vedo molto:

Però, con il secondo, molto di più,

Perché

Con l’occhio sano io vedo;

Ma con quello cieco... sogno sempre...

Paruyr Sevak, L’orbo, da Sempre con voi: poesie, traduzione di Karen Mirzoian,

edizione bilingue, Yerevan, pubblicazione d’autore, 2010

 

Մի աչքով եմ նայում կյանքին:

(Երկրորդ աչքս ապակուց է):

Եվ մի հատիկ իմ այս աչքով

Շատ եմ տեսնում,

Իսկ երկրորդով՝ ավելի՛ շատ,

Որովհետեւ

Առողջ աչքով ես տեսնում եմ,

Իսկ կույր աչքով... մի՜շտ երազում

Paruyr Sevak, Miachk’anin, raccolta di opere in 6 volumi, vol. II, Yerevan, Hayastan, 1972

 

PELLE [Vera Donadello, Aida Hernández, Valentina Pombo]

Ciò che vi è di più profondo nell’uomo è la pelle?

Paul Valéry, da L’idea fissa, traduzione di Valerio Magrelli, Milano, Adelphi, 2008

 

Ce qu’il y a de plus profonde dans l’homme c’est la peau.

Paul Valéry, L’idée Fixe (1932), in Œuvres II, Paris, Gallimard, 1960

 

PERIFERIE [Sara Boccalon, Glenda Buratto, Stefania Pizzinato]

Penso che siamo materiali di scarto,

carte inutili in un gioco complicato,

biglie scheggiate che non rotolano più

Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce, Milano, Bompiani, 2021

 

PORTO [Domenica Chiriboga, Alice Facchin, Giulia Padovan]

Un porto è gentil dimora per anime stanche delle lotte dell’esistenza.

Charles Baudelaire, Il porto, in Opere, traduzione di Giovanni Raboni, Milano, Mondadori, 1996

 

Un port est un séjour charmant pour une âme fatiguée des luttes de la vie.

Charles Baudelaire, Le port, in Le Spleen de Paris, Paris, Michel Lévy, 1869

 

RISVEGLIO [Enrico Babato, Edoardo Rasa, Lorenzo Rinaldi]

Ma venne dell’anima il risveglio:

ed ecco di nuovo sei apparsa tu,

come in una visione fugace,

come il genio della pura bellezza

Aleksandr Sergeevič Puškin, Ricordo il meraviglioso istante, traduzione di Ettore Lo Gatto, Milano, Mursia, 1967

 

Душе настало пробужденья:

И вот опять явилась ты,
Как мимолетное виденье,

Как гений чистой красоты.

Александр Сергеевич Пушкин, Я помню чудное мгновенье, Санкт-Петербург 1825

 

SFINGI [Giulia Bertoncello, Lorenzo Garziera, Filippo Vivardi]

La Russia è la Sfinge. Esultando e piangendo,

E coprendosi di nero sangue,

Essa guarda, guarda a te,

Con odio e con amore!...

Aleksandr Blok, Gli sciti, traduzione di Eridano Bazzarelli, Milano, Rizzoli, 1998

 

Россия - Сфинкс. Ликуя и скорбя,

И обливаясь черной кровью,

Она глядит, глядит, глядит в тебя

И с ненавистью, и с любовью!...

Александр Блок, Скифы, Москва́, Посредник, 1918

 

TÈ E CAFFÈ [Denise Pellicini, Maia Piccinonno, Ginevra Varotto]

[…] e benché i vicini siano tutti barbari e tu,

tu sia a mille miglia di distanza,

sul tavolo ci sono sempre due tazze.

Anonimo della dinastia Tang, in Chandra Livia Candiani,  Questo immenso non sapere, Torino, Einaudi, 2022

 

TRADIMENTI [Lucrezia Dalle Vedove, Sofia Friso, Francesca Roncato]

Badavo a non lasciare alcuna traccia di me

sui suoi vestiti e non gli facevo segni sulla pelle.

Annie Ernaux, Passione semplice, traduzione di Idolina Landolfi, Milano, Rizzoli, 2022

 

Je prenais garde à ne laisser aucun signe de

moi sur ses vêtements et je ne lui faisais pas

de marques sur la peau.

Annie Ernaux, Passion Simple, Paris, Éditions Gallimard, 1991

 

VENEZIA OMBRE E RIFLESSI [Pietro Ferrini, Filippo Pighin, Giuseppe Savegnago]

La luce qui. Alle volte

è cupole e nuvole, a volte acqua,

la pinna del remo nel sonno dell’oceano.

Ken Smith, Il barone si rammarica, traduzione inedita di Giorgia Sensi, 2021

 

The light here. Sometimes

it is domes and clouds, sometimes water,

the oar’s fin through the ocean’s drowse.

Ken Smith, Venetian pieces: The baron regrets, in The Heart, the Border, Newcastle Upon Tyne, Bloodaxe, 1990

 

VELENO [Vanni Dainese, Luigi Fiorindo, Diletta Terilli]

Ho preso... ho fatto sciogliere nelle vene riarse

un veleno che un tempo Medea portò ad Atene.

Jean Racine, Fedra, traduzione di Nazzareno Luigi Todarello, Novi Ligure, Latorre, 2006

 

J’ai pris, j’ai fait couler dans mes brûlantes veines

un poison que Médée apporta dans Athènes.

Jean Racine, Phédre et Hyppolite, Paris, Jean Ribou, 1677

 

VENTO [Matteo Barbiero, Caterina Manzati, Giovanni Zara]

Se io fossi una foglia morta e potessi tu trascinarmi;

se io fossi una nuvola veloce per volare con te;

un’onda palpitante sotto il tuo potere, parte

dell’impulso della tua forza, solo meno libero

di te, o Irrefrenabile!

Percy Bysshe Shelley, Ode al vento d’occidente, in Opere poetiche,

traduzione di Francesco Rognoni, Milano, Mondadori, 2018

 

If I were a dead leaf thou mightest bear;

If I were a swift cloud to fly with thee;

A wave to pant beneath thy power, and share

The impulse of thy strength, only less free

Than thou, O uncontrollable!

Percy Bysshe Shelley, Ode to the West Wind, in Prometheus Unbound, London, Charles Ollier, 1820

 

VERTIGINI [Alice Bellotto, Eleonora Cominato, Lucrezia Menossi ]

Non potevo sopportare la vista

di quell’infinita profondità

senza fremere e senza che

mi tremassero le gambe e le cosce.

Michel de Montaigne, dall’Apologia di Raymond Sebond, in Saggi, libro II,

capitolo XII, traduzione di Fausta Garavini, Milano, Adelphi, 1992

 

Je ne pouvoy souffrir la venuë

de cette profondeur infinie

sans horreur et tramblement

de jarrets et de cuisses.

Michel de Montaigne, Apologie de Raymond Sebond (1576),

da  Œuvre completes, Paris, Gallimard, 1962

 

VUOTO [Riccardo Aceti, Massimo Piovesan, Lisa Sartori]

Oh, quanto vuoto!

C’è questa cessazione. Questa terribile cessazione di ogni cosa.

Sylvia Plath, Tre donne, traduzione di Anna Ravano, Mondadori, 2013

 

O so much emptiness!

There is this cessation. This terrible cessation of everything.

Sylvia Plath, Three Women, London, Turret books, 1968