Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

La memoria della pubblicità

 

Il ruolo dell’archivio per indagare la figura dell’art director

 

conferenza di

Marco Scotti

 

12 maggio 2020

ore 11

conferenza online codice MS Teams: appg28a

 

nell’ambito del ciclo Iuav Design Talks

 

locandina >>

 

 

programma

 

Perché studiare gli archivi della pubblicità? Con quali strumenti? E quale ruolo hanno oggi? A partire da queste domande l’intervento ripercorre a storia di tali repertori, in particolare nella loro declinazione digitale, considerando in particolare il caso dell’archivio dell’Art Directors Club Italiano conservato presso lo CSAC – Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università degli Studi di Parma.

 

Il fondo rappresenta infatti un esempio particolarmente interessante per un approccio storico allo studio della pubblicità e permette di affrontare alcuni aspetti fondamentali del dibattito contemporaneo: la figura dell’art director, le associazioni che si sono formate all’interno del moderno sistema della comunicazione pubblicitaria, il panorama internazionale dei premi così come i musei e le istituzioni dedicati alla conservazione della memoria.

 

 

chi è Marco Scotti

 

Assegnista di ricerca presso l’Università Iuav di Venezia, è Dottore di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Parma ed è stato assegnista di ricerca e borsista presso lo CSAC. Le sue ricerche si sono concentrate sull’arte del secondo Novecento, sull’immagine pubblicitaria, sugli archivi digitali e sul progetto videoludico. Insegna Sceneggiatura per il videogioco presso l'Accademia Santa Giulia di Brescia e tiene un workshop all’interno del corso di Storia dell’arte contemporanea dell’Università di Parma. Lavora come curatore allo CSAC e, fra l’altro, ha curato mostre presso la Fondazione Cirulli, MSU Zagreb, MAXXI Roma, Galleria Niccoli, il progetto personal effectsonsale e personal foodonsale, XXXII Biennale Roncaglia, 48esimo Premio Suzzara. Ha ideato, con Elisabetta Modena, il museo digitale MoRE www.moremuseum.org dedicato alla conservazione e valorizzazione di progetti di arte contemporanea mai realizzati. Nell’ambito della comunicazione ha operato con realtà quali Fondazione Modena Arti Visive, Fondazione Cirulli, CSAC, Novara Jazz. Collabora attualmente con la rivista “Zero” e fa parte della redazione della rivista scientifica “Ricerche di S/Confine”.