attività culturali

Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

 

 

Segni nel tempo

 

 

conferenza di

Michele Sambin

giovedì 4 giugno 2015 

ore 17

Venezia, Magazzino 7 aula 09

 

 

Dipartimento di Progettazione e pianificazione in ambienti complessi

corso di laurea magistrale in Design  

Michele Sambin, regista, musicista e pittore, conduce una ricerca sul tema del rapporto tra immagine e suono che, fin dai primi anni settanta, ha indirizzato verso l’esplorazione dell’incrocio tra le arti: cinema, musica, video, pittura. E ha utilizzato il teatro come luogo di sintesi. 

 

Dopo essersi cimentato con il mezzo cinematografico (1968-75), diplomatosi in musica elettronica a Venezia nel 1975, inizia ad affiancare la ricerca con il computer ad esperienze con il videotape, che diviene ben presto lo strumento principale delle sue opere. Tale pionieristica sperimentale con il video viene presentata con performance e installazioni a Bologna, Ferrara, Venezia, Milano, oltre che a Vancouver, Ginevra, Motovum.

 

Nel 1980 con Pierangela Allegro e Laurent Dupont fonda TAM Teatromusica e ne diviene direttore artistico, curando regie, scene e musiche, sempre attento agli stimoli provenienti dalle nuove tecnologie, ma anche fortemente legato alle suggestioni della tradizione. Le sue realizzazioni sceniche trovano spazio sia in campo teatrale che musicale cercando, nell’incontro tra i differenti ambiti, nuove ipotesi di composizione scenica, attraverso una personale forma di “teatro totale”. I lavori sono presentati nelle più prestigiose occasioni in ambito internazionale. Nel 1994 cura anche il progetto artistico Meditazioni i cui protagonisti sono i detenuti del carcere di Padova. Prosegue nelle produzioni di teatro e musica creando Roesso mondo Più de la vita e Là on son stato io mè dedicati al dialogo con Ruzante. Nel 2003 fonda l’ensemble Tam/Oikos /East Rodeo con cui prosegue la ricerca sul rapporto immagine-suono applicato alla scena teatrale. Dal 2005 mette in atto una originale forma per illuminare la sua scena teatrale attraverso il dispositivo della pittura digitale, che utilizza nei suoi più recenti spettacoli: Da solo a molti, Controvento e Tutto è Vivo! deForma.

 

Il suo lavoro è riconosciuto in ambito critico ed è documentato, tra l’altro, in pubblicazioni come Videotapes del Cavallino a cura di D. Marangon (2004); Una generazione intermedia a cura di R. Caldura (2007); Le arti multimediali digitali a cura di A. Monteverdi (Garzanti, 2005); La pittura nel Veneto il 900, vol. II, a cura di N. Stringa (Electa, 2008); Megaloop l’arte scenica di Tam Teatromusica, a cura di F. Marchiori (Titivillus, 2010). Nel 2104 viene pubblicata invece la prima monografia a lui dedicata, Michele Sambin performance tra musica, pittura e video, a cura di S. Lischi e L. Parolo (Cleup, 2014). 

 

Oltre alla retrospettiva dal titolo Il tempo consuma allo spazio Oberdan a Milano nel 2004, nel maggio 2010 in occasione della mostra Megaloop, per i trent’anni di attività, presenta l’Archivio storico multimediale Tam Teatromusica, a cui ha lavorato per oltre due anni. 

Dal 2005 è docente presso l’Università di Padova, facoltà di lettere e filosofia nel Corso studio in Scienze dello Spettacolo e produzione multimediale.

Dal 29 giugno al 10 luglio 2015 terrà un workshop al Corso di laurea magistrale in Design nella nostra Università.