Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Mission

 

La premessa da cui muovono le attività del TRL è quella di una forte consapevolezza di come il settore della logistica e del trasporto, evolutosi nel concetto di Supply chain management, sia diventato un settore strategico per la competitività del territorio e del suo tessuto economico-produttivo, richiedendo delle misure di intervento e di policy innovative che si presentano come urgenti e necessarie. Tale consapevolezza determina una forte rilevanza anche politica del tema.

La competitività delle imprese e del tessuto economico-produttivo di un territorio si gioca attualmente non più solamente su quelle che sono state le tipiche strategie degli ultimi decenni (strategia produttiva prima e di marketing poi), bensì in maniera sempre più accentuata sulla capacità di “creare valore" (value-creating), soprattutto in termini di valore aggiunto territoriale. Gli elementi che costituiscono tale valore fanno oggi riferimento in misura prevalente a connotati di “servizio”, oltre che a fattori di qualità e di prezzo. La capacità, in particolare, di organizzare e pianificare reti e sistemi integrati (in termini di infrastrutture e di servizi) in grado di fornire un livello di servizio adeguato alle esigenze dei mercati (sempre più globalizzati) minimizzando il consumo di risorse (economiche, territoriali, ambientali) va considerata correttamente una vera e propria “risorsa del territorio” e viene a dipendere criticamente dalla pianificazione, gestione e controllo di efficienti ed efficaci catene di fornitura (dal fornitore al cliente finale – supply chain) e sistemi logistici e di trasporto. Da questo punto di vista, perciò, le funzioni della supply chain, della logistica e del trasporto vengono ad assumere una connotazione strategica legata alla generazione di valore aggiunto sul territorio, la cui competitività si gioca attualmente tra catene logistiche (supply chain) più che tra singole imprese.

 

Sulla base di tali premesse, il TRL si pone al servizio del tessuto economico e territoriale al duplice scopo di migliorare la capacità interpretativa di analisi dei fenomeni legati alla logistica ed al trasporto che lo interessano e proporre delle soluzioni innovative di intervento atte a contribuire alla risoluzione di una serie di criticità in campo logistico e trasportistico di forte attualità ed urgenza.

 

Le attività, sulla base di un approccio mirato ad una forte integrazione sia con il mondo delle imprese e delle istituzioni che con la ricerca scientifica e la formazione universitaria, si incentrano sul tema del governo strategico dei flussi di beni su scala territoriale, da quella micro o meta (distretti, imprese, realtà urbane, aree regionali, ecc.) a quella macro (processi di globalizzazione, internazionalizzazione, ecc.).

Nello specifico, i principali obiettivi delle attività sono:

- sviluppo di modelli interpretativi dei processi decisionali strategici inerenti ai sistemi logistici territoriali, fondati principalmente su analisi di benchmark settoriale relative alle funzioni maggiormente critiche e strategiche per i sistemi produttivi locali (indicatori di performance logistica); in particolare si mira a promuovere una lettura innovativa della competitività del tessuto economico-produttivo territoriale fondata su moderni indicatori di tipo qualitativo (performance-based) ed economico (valore aggiunto, occupazione, ecc.) e non solo  di tipo quantitativo e fisico (tonnellate, tonnellate-km, ecc.);

- sviluppo di modelli normativi, fondati anche su best practice, tesi all’individuazione di soluzioni e strumenti innovativi (innovazione di processo) per un guadagno di competitività delle supply chain ed i sistemi della logistica e del trasporto ad un livello strategico, tattico ed operativo, anche attraverso la promozione di efficaci e concrete azioni di governance (tavoli di concertazione pubblico-privato) centrate su specifiche catene logistico-produttive (progetti di filiera). La lettura degli indicatori di performance permette l’individuazione degli attributi di competitività (strategic positioning)  a livello territoriale e conseguentemente rende possibile la definizione di “guide all’azione” appropriate per il miglioramento della competitività territoriale.

 

Tali obiettivi discendono dall’identificazione delle principali criticità, di tipo logistico e trasportistico, che attualmente riguardano i sistemi produttivi locali e le relative supply chain, e che possono essere riassunte come di seguito:

- in generale, il governo complessivo dei processi a maggiore valore aggiunto: è forte attualmente, a differenza del passato, l’esigenza di innovare i processi (innovazione di processo). Si tratta di una esigenza di rivisitazione dei processi logistici e delle supply chain mirata alla proposta di nuove forme organizzative (di natura gestionale, tecnologica, ecc.);

- efficienza operativa: in condizioni di forte competitività internazionale e/o di stagnazione economica il sistema produttivo si pone l’obiettivo primario della ricerca di specifici risparmi di costo nell’ambito dei processi maggiormente critici ed a valore aggiunto;

- il presidio della distribuzione: in un contesto di globalizzazione e di crescita internazionale diviene strategico il controllo del mercato finale, il che si traduce in uno spostamento “a valle” del valore aggiunto.

Il raggiungimento degli obiettivi avviene attraverso l’impiego di strumenti avanzati di pianificazione strategica delle reti logistiche, trasportistiche e delle supply chain (strategie, modelli, strumenti ICT, ecc.), anche fondati su supporti software specialistici, atti a produrre soluzioni innovative integrate, fondate su una casistica di best practice, a livello strategico, tattico e operativo nelle principali aree di interesse della logistica/supply chain.

 

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