La rappresentazione del paesaggio sonoro. Venice Soundscape Atlas

responsabile: Massimiliano Ciammaichella

responsabile: Massimiliano Ciammaichella

durata: 12 mesi

termine previsto: 31 dicembre 2017

finanziamento: un assegno di ricerca + 1.500 euro

tipologia: call di dipartimento

fonte di finanziamento: call 2016 Dppac

Linea di finanziamento 1.a “Progetti di ricerca con assegno”

 

descrizione del progetto

Basandosi sugli strumenti provenienti dagli studi relativi ai soundscape studies e al sound design, e raccordandoli con le pratiche contemporanee proprie della disciplina del Disegno, la ricerca indaga le pratiche e le metodologie transdisciplinari per rappresentare i paesaggi sonori che caratterizzano Venezia, attraverso un atlante virtuale esplorabile nel quale simulare percorsi ed eventi, tenendo insieme le dimensioni spaziale e temporale mediante l’impiego di rappresentazioni sonore.

Parallelamente si indagano le teorie e le pratiche di descrizione eidografica tipiche delle mappe, ma qui ricondotte al loro rapporto con i suoni prodotti nei luoghi. Da ciò si evince il carattere innovativo del progetto che prevede un costante dialogo con i docenti e gli studiosi del dipartimento di Progettazione e pianificazione in ambienti complessi, essendo la dimensione sonora fondamentale per la pianificazione, l’architettura, il design e il teatro.

L’ultimo decennio ha visto moltiplicarsi gli studi sui paesaggi sonori e sull’interazione sonora che hanno preso forma in libri, articoli, pubblicazioni nell’ambito dell’editoria musicale, video, progetti interattivi, eventi performativi e forme ibride, con proficui trasferimenti di saperi tra diverse discipline che tuttavia necessitano ancora, in molti casi, di una trattazione sistematica.

Il progetto, quindi, prende le mosse dalla presenza di competenze disciplinari complementari (Dppac), che possono essere interpellate e coinvolte, insieme ad altre istituzioni sia italiane che straniere, nello studio della rappresentazione e del ruolo del suono nella messa in scena, nelle arti performative, nel design, nell’architettura, nella città e nel paesaggio.

 

obiettivi

L’obiettivo generale del progetto di ricerca consiste nell’informare le teorie e le tecniche della disciplina della rappresentazione, tradizionalmente afferenti al dominio del visivo, con strumenti concettuali e pratiche provenienti dagli ambiti di ricerca orientati allo studio della dimensione sonora. Questi ultimi infatti sono in grado di fornire oggi il supporto di conoscenze sia in progress che già consolidate, caratterizzate da un lessico condiviso le cui origini possono essere ascritte al linguaggio musicale del Novecento, alla psicologia della percezione, al testo fondamentale di R. Murray Schafer (1977) sul Paesaggio sonoro e al design. Tra le discipline coinvolte si possono annoverare, per esempio, soundscape studies, ecologia acustica, etnomusicologia, sound design e sonic branding, oltre alle intersezioni con filosofia, arti, scienze politiche e così via. Uno testo recente come Listening To War. Sound, Music, Trauma, and Survival in Wartime Iraq di Daughtry, per esempio, mostra quanto siano rilevanti i contesti sonori e musicali nelle zone che attualmente sono teatri di guerra, sia per i soldati che per la popolazione civile. Di converso, è inoltre possibile trovare rappresentazioni di quei contesti nella musica contemporanea, non soltanto negli ambienti accademici ma anche in quella popolare o destinata al dancefloor, come nel caso recente dell’album Brute di Fatima Al Qadiri (Hyperdub, 2016).

Il suono può essere registrato (analogamente a quanto avviene alla luce visibile con la fotografia) oppure manipolato e progettato, sia per modificare la percezione di un ambiente che per rappresentare uno spazio, un luogo o un paesaggio, dal momento che come il disegno può veicolare informazione, espressione e significato sia su un piano eminentemente percettivo, sia su quello proprio di una cultura.

È a partire dal bagaglio di competenze eterogenee – ma dotate di un solido terreno comune – sinteticamente delineato come stato dell’arte che l’assegnista svilupperà il suo progetto, impiegandole nello specifico contesto disciplinare del disegno e della rappresentazione digitale.

La ricerca, infatti, sarà condotta attraverso un caso studio di peculiare interesse: la città di Venezia, che sarà esplorata alla stregua di un palcoscenico costellato di eventi sonori, o di un complesso e gigantesco strumento generatore di suoni, in analogia con lo spazio scenico nel quale si costruisce la rappresentazione teatrale.

Se i metodi di analisi includono metodologie provenienti da una disciplina quale la time geography, o time-space geography, e dall’analisi ritmica proposta da Henri Lefebvre e in seguito sviluppata da altri studiosi, l’esito atteso prevede la definizione di modelli per un atlante digitale, possibilmente interattivo, sul cui spazio virtuale l’assegnista mapperà una selezione di eventi sonori, mimetici o non mimetici, che saranno scelti con la supervisione del responsabile scientifico confrontandosi con sound designer e con esperti di field recording.

La definizione di uno o più modelli di mappa interattiva, dovrà consentire di rintracciare relazioni tra elementi architettonici e paesaggistici, presenze umane, animali, vegetali e minerali, ed eventi sonori ad essi correlati o correlabili. Oltre a questi, sarà valutata la possibilità di rappresentare presenze invisibili, inaudibili e intangibili quali onde elettromagnetiche (analogamente a quanto avviene nelle Electrical Walks di Christina Kubisch, cfr. www.christinakubisch.de) o sistemi più complessi (come nell’approccio critical al design di Anthony Dunne e Fiona Raby, cfr. www.dunneandraby.co.uk), come per esempio parametri ambientali a scala macroscopica, flussi turistici, composizione e distribuzione della popolazione, e così via.

L’atlante-mappa potrà inoltre essere impiegato come base per rappresentare percorsi – dipendenti dalla dimensione temporale, oltre che dalle qualità spaziali – a piedi o in barca, considerabili alla stregua di ‘rendering sonori’ in grado di fornire informazioni sulla città e sul suo paesaggio tramite un ascolto polifonico orientato criticamente da parametri come ritmo, densità di eventi, presenza e

variazioni di pattern, e così via.

Sarà valutata l’opportunità di pubblicare l’atlante in forma interattiva sotto forma di sito web, e la ricerca sarà documentata in un volume, a cura del responsabile scientifico e dell’assegnista, che raccoglierà sia una sintesi degli esiti ottenuti, sia contributi di studiosi afferenti ad altre discipline (sound designer, pianificatori, architetti, registi, filosofi, musicisti, eccetera).

Non trattandosi di una semplice mappatura sonora, dunque, il progetto si configura come innovativo e di grande attualità sia sotto il profilo metodologico e disciplinare, sia per gli esiti pratici attesi. Il progetto ambisce inoltre ad essere informato da – e i suoi esiti messi a disposizione degli – studiosi e progettisti che riterranno di trarne beneficio.

 

assegnista

Francesco Bergamo