Città, diversità e spazi pubblici. L’emergere di forme più complesse di diversità nelle popolazioni di immigrati stranieri nel caso studio di Vicenza

responsabile: Chiara Mazzoleni

responsabile: Chiara Mazzoleni

durata: 12 mesi

termine previsto: 31 dicembre 2017

finanziamento: un assegno di ricerca + 1.500 euro

tipologia: call di dipartimento

fonte di finanziamento: call 2016 Dppac

Linea di finanziamento 1.a “Progetti di ricerca con assegno”

 

descrizione del progetto

Il rapido aumento dell’immigrazione di popolazioni straniere in Italia negli ultimi decenni ha fortemente contribuito a rendere le società locali sempre più plurali e al conseguente moltiplicarsi delle “domande di città”. Oggi la multiculturalità è un dato di fatto in gran parte delle aree urbane italiane dove convivono, ma spesso solo coesistono, persone con idee, storie, bisogni e modi di vita differenti che si traducono in diverse e spesso contrastanti modalità di percezione, produzione, uso, appropriazione e significazione degli spazi urbani. Spazi che divengono luoghi di incontro e civile confronto o, specie in assenza di politiche che puntino alla coesione sociale e alla comunicazione interculturale, di separazione e arroccamento.

Le differenze si stratificano e il tessuto socio-spaziale urbano diviene sempre più complesso, come Steven Vertovec (2007) ha sottolineato introducendo la nozione di super-diversità, constatando che si è prodotta una rilevante “diversità nella diversità” negli emergenti modelli demografici e sociali che connotano molte aree urbane. Nel contesto italiano, in alcune città del Nord-Est più investite dal fenomeno migratorio, in particolare nel caso di Vicenza, si sta assistendo al manifestarsi di nuove condizioni, per certi aspetti simili a quelle alle quali allude la nozione di super-diversità, che richiedono un ri-orientamento degli studi sul fenomeno dell’immigrazione di stranieri. Qui il crescente numero di immigrati (ora il 16% della popolazione) provenienti da molteplici paesi e il più recente arrivo di richiedenti protezione internazionale, si è sovrapposto ad una presenza ‘storica’ di stranieri americani (militari e civili) afferenti alla Base NATO. Ad oggi non esistono studi che abbiano analizzato gli effetti della compresenza di tante differenze in questa città – tra cui anche la differenza di statuti legali tra differenti gruppi di immigrati – né se e come l’abitudine alla presenza degli statunitensi abbia influito sulle forme di governo della diversità e sul modo in cui la società locale ha reagito all’aumento dell’immigrazione dall’estero. Il progetto di ricerca-azione che si propone ha proprio l’obiettivo di esaminare e intervenire su tali questioni, nella convinzione che i processi di inserimento socio-spaziale degli stranieri e le forme di “convivenza delle differenze” rappresentino per i dispositivi di regolazione, primi tra i quali quelli di piano, una cartina di tornasole per osservare l’efficacia (o il fallimento) degli attuali processi di governo del territorio e riflettere su come rendere gli spazi urbani più equi, giusti e vivibili per tutti.

 

obiettivi

Ad oggi non esistono studi che abbiano analizzato gli effetti della compresenza di tante differenze in questa città, né se e come l’abitudine alla presenza “storica” di un’elite straniera (gli statunitensi) sul territorio abbia influito (positivamente o negativamente) sulle forme di governo della diversità e sul modo in cui la società locale ha reagito all’aumento dell’immigrazione dall’estero. Obiettivo generale della ricerca è per l’appunto quello di esaminare tali questioni nella convinzione che i processi di inserimento socio-spaziale degli stranieri e le forme di “convivenza delle differenze” (Fincher e Iveson, 2008; Valentine, 2014) rappresentino per la disciplina urbanistica una cartina di tornasole per osservare l’efficacia (o il fallimento) degli attuali processi di governo del territorio e riflettere su come rendere gli spazi urbani più equi, giusti e vivibili per tutti.

Obiettivi specifici del progetto sono:

- analizzare i diversi usi della città e studiare i modi e le forme di convivenza, (ri)significazione e (ri)appropriazione di luoghi e spazi pubblici/collettivi attraverso la mappatura delle attuali geografie dell’incontro (o meno) di alcuni gruppi rappresentativi (italiani, immigrati di diverse nazionalità, profughi e statunitensi)

- analizzare se e che tipo di risposte sono state messe in atto dal governo locale e da associazioni della società civile per favorire l'inclusione sociale e spaziale della popolazione straniera e/o promuovere la coesione sociale nel suo complesso e l’interculturalità

- utilizzare i risultati della ricerca per arricchire l’offerta didattica del laboratorio di Progettazione e pianificazione urbana (Dppac, corso di studio Urbanistica e pianificazione del territorio, 2A) del quale la richiedente è responsabile e che da diversi anni impegna gli studenti in lavori di analisi e progettazione nella città di Vicenza

- formulare linee guida utili a promuovere la coesione sociale e l’interculturalità in contesti caratterizzati da una diversità sempre più complessa

 

assegnista

Elena Ostanel