Paolo De Poli e Gio Ponti nei materiali dell’Archivio progetto Iuav

responsabile: Alberto Bassi

responsabile: Alberto Bassi

 

durata: 12 mesi

termine previsto: 31 dicembre 2016

finanziamento: 2.500 euro

tipologia: call di dipartimento

fonte di finanziamento: call 2015 Dppac
Linea di finanziamento 1.b “Progetti di ricerca”

 

descrizione del progetto

Presso l’Archivio Progetti Iuav è conservato l’archivio di Paolo De Poli, artigiano, imprenditore e designer padovano, attivo nel settore della produzione e progettazione di artefatti in rame smaltato a partire dagli anni Quaranta, in collaborazione con importanti architetti, come ad esempio Gio Ponti. Attorno al Fondo De Poli è attivato un assegno di ricerca di Dipartimento dedicato in modo più ampio all’indagine del rapporto fra design e sistemi produttivi artigianali. Lo stato avanzato di organizzazione del Fondo e della ricognizione storico critica, operata da professori, ricercatori e assegnisti Iuav, permette di ipotizzare una prima uscita editoriale con una pubblicazione volta a valorizzare un aspetto specifico e di richiamo come la collaborazione fra Ponti e De Poli.

Presso l’Archivio è conservata una grande quantità di materiali originali e inediti (disegni, fotografie, corrispondenza) relativi a tali rapporti assai significativi e emblematici per la storia del design, in grado di fornire utili indicazioni anche al contesto contemporaneo relativo al rapporto fra progettisti e sistema produttivi.

 

Il progetto scientifico della pubblicazione prevede una prima parte costituita da saggi critici introduttivi al contesto, alle condizioni specifiche e ai caratteri generali del lavoro di De Poli, prodotti da professori, ricercatori e assegnisti che da tempo lavorano sul Fondo.

Una seconda parte della pubblicazione entra nei merito specifico della collaborazione fra i due artisti, delineandone i caratteri, le modalità operative, le occasioni specifiche di lavoro, muovendo appunto dal materiale archivistico.

Si tratta di breve saggi introduttivi alle tematiche corredati da una ricca iconografia perlopiù inedita, in particolare quella costituita dalla corrispondenza “illustrata” inviata dall’architetto a De Poli