Nordest: Lo spazio del futuro anteriore

responsabile: Guido Borelli

responsabile: Guido Borelli

 

durata: 12 mesi

termine previsto: 31 dicembre 2016

finanziamento: 2.500 euro

tipologia: call di dipartimento

fonte di finanziamento: call 2015 Dppac
Linea di finanziamento 1.b “Progetti di ricerca”

 

stato dell’arte

A partire dagli studi di Arnaldo Bagnasco (1977) e, successivamente di Carlo Trigilia e di molti altri importanti studiosi, il Nordest è stato teorizzato come un modello di sviluppo territoriale che – forse unico nel suo genere – si è imposto in ambito scientifico internazionale come un caso di eccellenza nel campo degli studi di sociologia economica.

Le conseguenze degli impetuosi processi di trasformazione e adeguamento territoriale nei confronti del nuovo modo di produzione diffuso hanno presto catturato l'attenzione dei pianificatori (Francesco Indovina tra tutti) che, a loro volta, hanno teorizzato un modello di urbanizzazione denominato città diffusa.

Nel periodo di grande sviluppo, l'analisi socio-economica si è concentrata sulla nuova imprenditorialità, sulle interconnessioni con il sistema politico e, soprattutto, ha cercato di capire la suscettività di determinate regioni nei confronti di quel modello di sviluppo, riconoscendo, nel fitto tessuto di città medie e piccole, una spiccata capacità di diffondere sul territorio funzioni commerciali, artigiane, finanziarie e culturali. Contemporaneamente, l'analisi socio-territoriale ha iniziato a descrivere (e a criticare) i costi spaziali, ambientali e infrastrutturali che quel modello di crescita comportava.

Sotto questo riguardo, è interessante osservare come, parallelamente alla trasfigurazione sociale, economica e territoriale del Nordest, sia emerso un eterogeneo filone letterario avente per oggetto il Nordest e la sua società. Considerando questo corpus di opere, si evidenzia una rappresentazione dello sviluppo che transita dal paesaggio impregnato di nostalgia del Veneto Felice di Comisso e Naldini alla prospettiva anonima dei Tristissimi giardini di Vitaliano Trevisan o alla piatta anomia della vita quotidiana di Insaponata sul Piave, raccontata da Francesco Maino in Cartongesso. Questa transizione mette in scena le vicende di un racconto sociale che dal vecchio nucleo patriarcale della famiglia appoderata, narrato da Andrea Zanzotto, si volge, nel giro di qualche decennio nelle vicissitudini dei balordi protagonisti di Nordest Farwest di Simone Marzini, o al Nordest opulento e criminogeno di Carlotto e Videtta.

Nell'attuale e persistente congiuntura economica negativa, questa rassegna pervade le rappresentazioni del Nordest di una combinazione – diffusa e dagli esiti infelici – tra spazio, economia e società: una vera e propria infelicità pubblica (cfr. Luigino Bruni), nominata (tra le numerose definizioni reperibili), malessere territoriale dagli studiosi di pianificazione territoriale (cfr. Laura Fregolent).

 

obiettivi

Lo scopo della ricerca è indagare gli effetti socio-spaziali conseguenti al modello di sviluppo a economia diffusa del Nordest. In particolare, la ricerca è interessata a comprendere e a descrivere gli esiti di una specifica politica economica regionale (un regime di accumulazione flessibile) che hanno prodotto delle ecologie territoriali caratterizzate da un preciso modello di urbanizzazione (l’exopolis o città diffusa) e da una formazione sociale caratterizzata da una spiccata dipendenza dai processi di produzione e di consumo (una holsteinizzazione monoculturale, cfr. Michael Dear).

Gli obiettivi della ricerca consistono nella/in:

a) costruzione di rappresentazioni socio-spaziali adeguate alla natura dell’oggetto di ricerca;

b) attività di comunicazione/divulgazione per disseminare in itinere i risultati della ricerca e di fund raising per sostenerne i costi;

c) individuazione di casi territoriali comparabili su scala internazionale;

d) costituzione di una rete di relazioni internazionali per lo scambio di conoscenze e per la partecipazione a bandi comunitari.

 

metodologia

La metodologia adottata è di tipo qualitativo/biografico.

Le rappresentazioni socio-spaziali del Nordest saranno prodotte attraverso la raccolta di fonti narrative e utilizzate per produrre interpretazioni sociologicamente coerenti.

La decisione di utilizzare le fonti letterarie (adeguatamente integrate con interviste in profondità a testimoni privilegiati) è apparsa adeguata a e preferibile perché meno vincolata a presupposti di natura teorica e – nonostante la sua natura talvolta fittiva – più coerente e adeguato rispetto alla realtà che si intende rappresentare. Poiché rimanda al dettaglio, al minuto della quotidianità, il racconto letterario struttura un campo empirico di applicazione che consente di analizzare processi sociali complessi, mantenendo tuttavia un linguaggio immediatamente comprensibile a un vasto insieme di fruitori: può attivare processi di identificazione con i personaggi, di comprensione delle loro motivazioni, della vita quotidiana e del contesto sociale in cui si svolgono le loro vicende.

 

risultati attesi

La narrazione ha innanzitutto una finalità descrittiva: si tratta di una pratica di interpretazione della realtà, che assume un ruolo rilevante per comprendere i processi di costruzione sociale dello spazio del Nordest, le sue problematiche e i suoi mutamenti.

La narrazione implica anche una dimensione diagnostica e terapeutica. Il rapporto di un sociologo con i racconti è simile a quello di un medico con i propri pazienti. Così come quest'ultimo scorge i sintomi di una patologia nel racconto 'in prima persona' della malattia (l'anàmnei), così il sociologo si serve dei racconti per capire e spiegare alcuni aspetti della società che li ha prodotti.

In entrambi i casi, la ricerca mira a descrivere le principali ecologie umane costitutive del Nordest (la galassia Pedemontana dei capannoni, la laguna-mondo, il groviglio delle infrastrutture e dei trasporti, il monologo degli abitanti dei villini, i 100 chilometri di Sabbiadorata, l'ecosistema delle colline e delle montagne), insieme alla ricostruzione dei ritmi della vita urbana che brulicano nello spazio nordestino.

 

originalità e rilevanza scientifica

Lo scopo della ricerca è comprendere se una così evidente complessità rappresenti un limite sociale per gli sviluppi futuri del Nordest – iscrivendo la ricerca alla lunga lista dei critici che non perdono l'occasione di raccogliere materiale per elaborare scritti carichi di disapprovazione – o se, invece, rifiutando di volgere lo sguardo di fronte allo sprawl, al caos e all'esibizionismo consumistico, sia possibile adottare un modo alternativo di rappresentare il Nordest, tale da essere (eventualmente) ricompensato attraverso la visione di una nuova eterogeneità territoriale.