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PATRIZIO MARIA MARTINELLI

2014/2015

2014/2015

 

 

Patrizio M. Martinelli, architetto e dottore di ricerca in Composizione architettonica presso lo Iuav con una tesi sull’opera di Le Corbusier, svolge attività didattica e di ricerca presso l’Università Iuav di Venezia, la Münster School of Architecture e la Escuela de Arquitectura de Toledo. Le sue ricerche riguardano l’architettura della casa dell’uomo e recentemente lo studio dei fenomeni di rigenerazione urbana e architettonica. Fra le sue pubblicazioni: La seconda natura. Paesaggi, elementi, architetture, Libria 2016, Machinae Compositive (con A. Dal Fabbro), Arcari 2016, Urban regeneration and strategies of intervention. A project for Münster’s harbour, Libria 2015, La costruzione di interni domestici, Iuav 2012, la cura dei volumi Fare centro. Progetti per il centro città di Mestre, Marsilio 2009, Architetture di Mart Stam 1924-1933 (con A. Dal Fabbro), Il Poligrafo 2010 e Progetto Porto Marghera. Da prima zona industriale a quartiere urbano della città metropolitana, Marsilio 2012. Esiti delle sue ricerche presso lo Iuav sono inoltre raccolte nei tre volumi La Casa, Skira 2008/2011/2013. Svolge inoltre attività professionale come architetto e illustratore e partecipa a concorsi nazionali e internazionali.

 

Building renewal. Nuovo e Antico nelle aree portuali-industriali dismesse: un approccio progettuale (ICAR 14)

Responsabile scientifico: Armando Dal Fabbro

 

Dopo aver ipotizzato per Porto Marghera una serie di proposte alla scala urbana che immaginavano scenari futuri di una completa dismissione delle attività portuali, la ricerca ha affrontato e tenuto conto della effettiva situazione attuale, attraverso l’intervento sull’esistente, alla scala architettonica del manufatto e nel mantenimento del funzionamento del porto commerciale.

Si è voluto quindi ipotizzare il recupero e la valorizzazione agli usi portuali del compendio ex Monopoli-Tabacchi presso il Molo Sali, rimettendo in funzione un’area oggi in parte abbandonata alla dismissione, posta lungo il canale industriale Nord, all’interno del comparto denominato Insula Ovest. Il progetto proposto vuole in particolare intervenire sull’ex magazzino sali e tabacchi, costruito nel 1926-1927, ora completamente abbandonato e in parte fatiscente, per restituirlo a nuova vita e destinazione. Inutilizzabile dal punto di vista prettamente funzionale come magazzino (questo in origine lo scopo della sua realizzazione, per lo stoccaggio di sali e tabacchi) esso può trovare un nuovo senso e utilizzo, pur collocato entro l’area attiva del porto commerciale.

Ipotesi fondamentale dell’intervento è dunque il mantenimento delle funzioni portuali delle banchine dell’Insula Ovest, con la conservazione e il potenziamento infrastrutturale dell’area e degli edifici esistenti. In particolare la proposta prevede di recuperare l’ex magazzino sali tabacchi per un uso non direttamente funzionale alle attività logistico-portuali, ma legato alla memoria, alla documentazione, alla ricerca operativa sul contesto di cui fa parte e, con uno sguardo allargato, alle città-porto italiane ed europee: un osservatorio e centro ricerche sulle città portuali. E questo con l’obiettivo di introdurre nel comparto una prospettiva innovativa di integrazione di funzioni miste, in cui tale edificio possa diventare un vero e proprio attrattore urbano di nuove attività per quest’area, per le città di Mestre e di Venezia ma anche a servizio della futura città metropolitana, costruendo qui quella mixité che ovunque, negli interventi di rigenerazione urbana e architettonica, è virtuoso volano di prospettive di sviluppo.

La strategia operativa alla scala architettonica mette in gioco operazioni di stratificazione, di innesto, di giustapposizione, di completamento, ridefinendo le testate, l’ingresso, l’attacco a terra, la copertura: parti, elementi, dispositivi che costituiscono gli ingranaggi della “machina compositiva”, in una modificazione del manufatto che non ne nega il carattere e non lo trasforma in altro da sé.

L’edificio, rinnovato nell’organizzazione dei suoi spazi, potrà ospitare attività diversificate, legate alla ricerca sulle città portuali (quindi con una biblioteca specializzata, spazi espositivi e di archiviazione) e diventare, grazie ad aule di diverse metrature, contenitore di attività di associazioni, co-working, start-up. Il progetto prevede inoltre aree più ampie, anche suddivisibili, per lavori di gruppo o individuali: spazi flessibili che possono moltiplicare e diversificare le attività ospitate. Ma anche atelier e residenze speciali: vita, ricerca, lavoro convivono nello stesso fabbricato, in una sorta di Unitè d’habitation lecorbuseriana, trasfigurata nello scenario dell’archeologia industriale della Porto Marghera che è e che potrà essere.

 

The research follows the previous studies and projects about Venezia-Porto Marghera’s urban regeneration, where the strategies of intervention focused on the urban scale of the masterplan.

The topic of the research has been the intervention on a building in Porto Marghera’s industrial area and commercial harbour (the historical harbour of the city of Venice, founded in 1917). Part of the harbour is still working, but several old buildings and warehouses are now abandoned, because they’re not useful anymore, given the technical transformations of the harbour’s activities. One of these is the warehouse for salt and tobacco, built in 1926-1927, now completely dismissed also because of the dramatic conditions of the structure, with the roof partly fallen apart and the concrete seriously damaged. Because of its historical importance as an heritage of the memory of the harbour, the building is protected by Monuments and Fine Art Department of Venice administration, so it’s not possible to tear it down, but it’s necessary to preserve it.

My proposal has been about the complete preservation of the old warehouse and its transformation through a series of intervention perfectly respectful of its historical value.

So the topic was to find out and apply some of the already mentioned design strategies which could deal with an existing old and dismissed piece of industrial archaelogy: layering, insertion, juxtaposition, completion. The other topic was to work with a strong compositional attitude on the primal elements of architecture as the roof, the wall, the facade, the door, the window, the stair.

The functions of the proposal aim to qualify the building but they also can be useful for the harbour activities in a future scenario when part of the area will be transformed with a mixité of urban functions. The renewed building, in my proposal, have to become an urban attractor, given its strategical position on the water, situated between Mestre and Venice, but also considering the whole metropolitan mainland facing the lagoon. An urban attractor which could host a research center related to the memory and studies about the Venice-Porto Marghera topic. But it could also host other functions, such as spaces for co-working, for start-ups, for the archives; exhibitions spaces and ateliers, classrooms, meeting rooms, a library, and also a series of small apartments for artists, researchers, or tourists. Actually, this building could be transformed in a sort of corbusian Unitè d’habitation in the industrial archaelogy scenario.

 

Pubblicato in A. Dal Fabbro, P.M. Martinelli, “Machinae Compositive”, Arcari Editore, Mogliano Veneto 2016