E se non č carne e se non č corpo
In un mondo in cui non vi č prospettiva di contatto
Salutare col gomito
Baciarsi in uno specchio
Parlarsi al telefono
Guardarsi tra un vetro
Cosa vuol dire toccarsi quando si ha paura?
Quando una stretta di mano puō voler dire uccidere la nonnina?
Affetto non vuol dire contatto
Ma contatto vuol dire affetto
In un momento in cui il tridimensionale muta, la carne si allontana, nasce una prospettiva contraria.
La dimensione corporea cambia
Ritorna il bidimensionale, il piatto schermo.
Che si allontana,
Che ci allontana.
Corpi ignudi
Sgraziati armoniosi
In lontananza
Come un faro tra gli scogli che gira mi illumina, gira mi lascia al buio.
Nel momento in cui smettiamo di esprimerci col corpo esso perde di importanza
E tutto cambia
E tutto muta
E la prospettiva sembra nuova
E tutto ricomincia
Io smetto di essere persona, individuo, peso, altezza, colore degli occhi, lunghezza dei capelli, numero di scarpa, taglia di reggiseno.
Tu smetti di essere me, in me, con me
Per essere altro, lontano
Per tornare poi ed essere di nuovo caldo,
vicino, in me, con me, per me corpo.