Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Sistema cardiovascolare urbano

 

 

Riflettendo circa il sistema stradale di una città, più o meno diffusa, viene quasi immediata l’associazione con il sistema cardiovascolare. Le strade hanno il compito di ‘veicolare’ il traffico dal cuore della città alle aree periferiche e viceversa, a ciclo continuo, così come il reticolo composto da arterie e vene si comporta all’interno del corpo umano.

L’architetto, come se fosse un anatomopatologo, durante le analisi preliminari per un progetto di rigenerazione del tessuto urbano, esegue ‘l’autopsia’ della città per giungere all’identificazione del problema alla base del malfunzionamento a cui è soggetto l’organismo stesso. Al centro del sistema vascolare è situato il cuore, riconducibile al centro storico della città, parte di più antica formazione sottoposta a particolare tutela architettonica e culturale, per assicurare la conservazione ed il mantenimento delle testimonianze storiche, artistiche, culturali e ambientali. Da qui si diramano i grandi viali detti boulevard, assimilabili alle arterie, che hanno avuto origine nel periodo tardo Rinascimentale e Barocco e che successivamente si sono evoluti, nell’800, in una tipologia di strada che permette la differenziazione dei flussi di traffico, lento e veloce. La caratteristica che li identifica nell’immaginario collettivo e a livello paesaggistico è la presenza di filari alberati che fungono da linea di demarcazione e separazione netta tra il flusso ciclopedonale e quello carraio. In urbanistica si possono individuare tre tipologie di boulevard: la strada-boulevard che presenta una sezione stradale simile ad una infrastruttura comune che si diversifica per le maggiori dimensioni; boulevard con spartitraffico centrale; boulevard con controviale, caratterizzato da una carreggiata centrale affiancata da spartitraffico e corsie d’immissione ed emissione che agevolano l’accessibilità senza creare conflitti con lo scorrimento veloce. Il boulevard a spartitraffico centrale è la scelta più frequente nei moderni progetti di rigenerazione urbana, in quanto privilegia l’attività pedonale così da agevolare l’interazione e gli scambi tra i singoli individui. Successivamente, all’interno del ramificato sistema circolatorio, si trovano le vene equiparabili alle strade urbane di scorrimento, ovvero itinerari a carreggiate indipendenti che presentano due corsie di marcia, marciapiedi ed eventuali intersezioni semaforizzate a raso. La funzione è quella di garantire un elevato livello di servizio per gli spostamenti interni al centro abitato. Infine, troviamo i capillari che costituiscono le terminazioni del sistema arrivando ad ogni cellula e mettendo in comunicazione l’intero organismo; tale funzione, nel sistema infrastrutturale, è assolta dalle strade urbane di quartiere costituite da un’unica carreggiata, a una o due corsie, con marciapiedi e stalli per la sosta. Queste strade svolgono la funzione di collegamento tra settori e quartieri

limitrofi o, per i centri abitati di più vaste dimensioni, tra zone estreme di un medesimo settore o quartiere.

Dopo questa disamina resta in sospeso un unico quesito: quale elemento può essere ricondotto al sangue che circola all’interno del sistema?

Semplicemente, il richiedente ed il fruitore stesso, ovvero la comunità che vi risiede.

Ponendo, erroneamente, l’attenzione sulla nascita delle strade che svolgono la mera funzione di collegamento, si perdono di vista le altre necessità a cui deve adempiere, come offrire spazi pubblici dove avvengono gli scambi e dove gli individui possono creare relazioni. Rudofsky (architetto, disegnatore, storico e scrittore austriaco) come cita nel suo libro ‘Streets for People: a primer for Americans’, compie un confronto tra la ‘comodità’ delle strade che compongono i centri storici delle città italiane (caratterizzate da elementi formali come portici, scale, strade coperte e fontane) e le strade moderne americane (e non solo), che escludono la vita all’esterno degli edifici, dando così sfogo ad un processo in cui l’architettura della città contemporanea tende ad essere un argomento strettamente privato e non più d’interesse collettivo.

Rudofsky, presentando un ampio repertorio di spazi collettivi come strade, percorsi coperti, logge e scalinate, dà forma ad un catalogo di possibilità e dimostra come questi elementi di edificazione della città possano avere un ruolo indispensabile e fondamentale per la pianificazione e realizzazione dello spazio pubblico.

Probabilmente, ad oggi, questo punto è pesantemente compromesso, ma potrebbe ancora rappresentare un efficace strumento per affrontare operativamente la riqualificazione di quei luoghi, solitamente non considerati come temi per il progetto dello spazio pubblico. L’analisi appena compiuta porta a concludere che la stessa attenzione rivolta al sistema cardiovascolare dovrebbe essere posta ad ogni mutazione, anche piccola e apparentemente insignificante, che interessa il sistemainfrastrutturale e il suo sviluppo.

 

Bibliografia

Rofè 2009

Y. Rofè, La nascita del boulevard: progettare le strade per la città ‘vivibile’, Istituto Jacob Blaustein dell’Università di Ben Gurion, Israele 2009.

 

Rudofsky [I ed. 1969] 1982

B. Rudofsky, Streets for People: a primer for Americans, Van Nostrand Reinhold Company, New York January 1982.


 


Minerva Sanguanini, Flusso, 2019.

Fotomontaggio che mette in relazione visiva una parte del sistema

cardiovascolare con una porzione del sistema viario di una città.

 


 

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Descrizione generata automaticamente

Bernard Rudofsky, Vicenza (Contrà Muscheria), 1969, Pubblicata in Streets for People.

 


 

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Descrizione generata automaticamente

Minerva Sanguanini, Parallelismo tra il Ring di Vienna e la micrografia del letto capillare, 2019.

Fotomontaggio che mette in relazione visiva il Ring di Vienna e la micrografia del letto capillare ottenuta mediante microscopio elettronico.