La conquista dello spazio è innanzitutto una questione quotidiana. In un contesto come Venezia, tendenzialmente svuotato della vita pubblica per favorire una bellezza statica, recuperare la dimensione collettiva assume di per sé la connotazione di un atto politico dal forte valore progettuale. Venezia può̀ vivere attraverso il divertimento.

 

Giochi di campo unisce la progettualità dell’architetto alla pedagogia urbana per liberare l’istinto di costruzione dello spazio pubblico, insieme. La città diventa in questo senso somma delle esperienze di chi la vive e stratificazione di quotidianità. Giochi di campo vuole essere uno stimolo alla fantasia e alla reinterpretazione dei luoghi, non solo per i bambini.

 

Giochi di campo si limita a raccontare una storia, la dimensione del racconto e della fiaba si propone come linguaggio potenzialmente evocativo di un progetto che speriamo di attivare.