Spazi e tempi dell'abitare
hackathon
per esplorare la complessità dell’abitare presente e futuro
4 – 5 aprile 2022
Combo Venezia, Ex Convento dei Crociferi
Campo dei Gesuiti, Venezia
Esplorare l’abitare abitando insieme è la sfida dell’hackathon ospitato il 4-5 aprile da Combo Venezia, in cui 14 giovani progettisti dell’Università Iuav di Venezia hanno condiviso spazi e tempi per 36 ore.
È stato un esperimento su più fronti: per la prima volta i ragazzi hanno lavorato in un’esperienza intensiva e collaborativa full immersion; per la prima volta i partecipanti provenivano tutti da formazioni diverse (design, comunicazione, architettura, urbanistica, pianificazione, arti, moda) e si sono confrontati anche con l’ambito della sociologia e della psicologia grazie alle competenze portate da Strategy Innovation; per la prima volta si è espressa una collaborazione fattiva tra Iuav, Ca’ Foscari – con il suo spin off Strategy Innovation – e Fondazione di Venezia, grazie al supporto dell’azienda Everel che ha integrato nel gruppo un proprio designer.
Il risultato sono concept innovativi e interdisciplinari che ragionano su alcune domande chiave e le traducono visivamente partendo dal “Manifesto dell’Abitare”, elaborato da Strategy Innovation in occasione di Fuorisalone 2021, che restituisce un testo critico utile alla definizione di spazi domestici più desiderabili e sostenibili: l’hackathon dà seguito a queste riflessioni indagando le diverse nature in cui il progetto prende forma per ospitare la complessità dell’abitare presente e futuro, in cui spazio e tempo sono le due variabili utili a valutare l’impatto antropico sul pianeta.
La scelta di lavorare su queste due dimensioni è anche in linea con il tema proposto dall’edizione 2022 di Fuorisalone, animata da una cornice semantica che invita a ragionare su azioni e concetti quali fragilità, cultura, tecnica, esplorazione, condivisione, qualità, cura, tutela, esperienza, urgenza.
reportage fotografico delle due giornate >>
> Abitare
la memoria
MariaTeresa
Daniele, Nicoletta Traversa
Qual è
il tempo di un luogo?
Il tempo di un luogo si deposita nella memoria di chi lo abita, lo ha abitato, lo abiterà.
Abitare il futuro è condividere, vestire e connettere memorie per rigenerare narrazioni, comportamenti e identità. Tutte le immagini sono fusioni tra segni illustrati e frames di home movies.
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Natura come ospite
Matteo
Faccin, Nicola Russolo
Di cosa
si nutre l’abitare?
La biofilia permette di riallacciare relazioni tra uomo e natura, migliorando il benessere e l’effetto ristorativo dello spazio urbano e domestico. I processi autotrofi naturali vengono mimati dall'architettura e la nutrono. I materiali non estrattivi permettono una simbiosi con i cicli di rinnovamento naturali.
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Servizi come cura
Alberto
Bonato, Edwing Mosquera
In che
modo i luoghi della quotidianità si prendono cura?
Un ecosistema catalizza servizi e funzioni che migliorano il benessere delle persone, una stanza interattiva futura dove ognuno è connesso ai luoghi che fanno sentire bene.
> Ritualità
domestica del rifiuto
Francesca
Ambrogio, Alessia Sala
Rituale:
ri-significare il rifiuto?
La coltivazione domestica produce elementi naturali e digitali che vengono ri-elaborati e consumati attraverso forme conosciute, acquisendo significati inediti attraverso l'ibridazione tra i mondi e generando un ciclo perpetuo di trasformazione.
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Scale di connessione
Veronica
Leandri, Luca Vestuti
Quali
saranno i modi e i tempi delle relazioni nel futuro?
Disconnessione nell’ambiente domestico/privato; connessione relazionale nella spazio pubblico; iperconnessione a livello globale.
Riequilibrio: la casa del futuro è in grado di riequilibrare il tempo connesso e il tempo disconnesso, per farci riscoprire il contatto fisico spesso indebolito dal digitale. Scambio: gli spazi pubblici del futuro permettono di scambiare competenze, tempo ed emozioni, per aiutarci a riattivare relazioni incrinate dalle distanze culturali. Sinergia: la città del futuro è un sistema capace di connettere tutti gli edifici pubblici e privati, per farci capire l’importanza della cooperazione.
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Progetto grafico
Matteo Beda, Nicolò Ciaccia
14
giovani progettisti Iuav immaginano il futuro in una maratona creativa di 36
ore
i numeri
dell’hackathon
14 giovani progettisti / 4 team leader / 14 capsule del tempo / 420 immagini / 70 interrogativi / 14 materiali del futuro / 4 stanze / 36 ore / 1 allestimento virtuale
i
partecipanti
Francesca Ambrogio, Matteo Beda, Alberto Bonato, Nicolò Ciaccia, MariaTeresa Daniele, Gianluca Fabris, Matteo Faccin, Veronica Leandri, Marco Marino, Edwing Mosquera, Nicola Russolo, Alessia Sala, Nicoletta Traversa, Luca Vestuti
un'iniziativa
a cura di
Strategy Innovation • Spin Off di Ca' Foscari
promosso
da
Fondazione Università Ca' Foscari
sostenuto
da
partner
tecnici
progetto
scientifico e curatela
Lucilla Calogero, Davide Crippa / Università Iuav di Venezia
Gian Paolo Lazzer, Stefania Tagliabue / Strategy Innovation
coordinamento
Daniela Fontana / Fondazione di Venezia
Chiara Pagani / Università Iuav di Venezia
Manuel Renosto / Strategy Innovation