Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Agostino De Rosa

 

Lo sguardo denigrato.
Ruolo dell'osservatore nell'era della rappresentazione digitale.

 

Iuav Università degli Studi - fAr facoltà di architettura

Venezia, 30-31 ottobre 2003

 

seminario di studi

 

Cotonificio Veneziano, Santa Marta

Auditorium

Dorsoduro 2196

30123 Venezia

 

 

Il ruolo che l’osservatore ha svolto nel processo di costruzione e fruizione delle immagini, nel corso dei secoli, ha configurato regimi scopici che riflettevano in modo talvolta adamantino, tal’altro obliquo, le contestualità che il pensiero filosofico e le teorie sull’arte andavano parallelamente elaborando. Nel Rinascimento, la fissità glaciale dell’osservatore, psicologicamente vincolato al punto di stazione, e l’imprinting di monocularità fruitiva che sia Leon Battista Alberti che in seguito altri trattatisti stabiliranno come requisiti indispensabili per eseguire e per vedere le immagini prospettiche, costituirono segnali inequivocabili di un modo nuovo, per l’epoca, di concepire la rappresentazione, ma anche di esercitare un ‘diritto di prelazione’, non privo di violenza, sugli spostamenti fisici e sulla ‘integrità’ fisiologica del processo fruitivo: un essere ciclopico e immobile, quello rinascimentale, che scandagliava lo spazio reale e quello figurativo con un occhio dai connotati euclidei. Ogni epoca ha dunque elaborato una personale idea di rappresentazione cui indissolubilmente si legava un’idea di osservatore, riconosciuto o disprezzato nella sua natura fisiologica, esaltato oppure aborrito nelle sua capacità di lettura e interpretazione dello spazio e delle immagini che lo restituiscono. La stessa nascita delle proiezioni cilindriche – assonometria e metodo di Monge – ha fornito, come risultati concreti delle sue applicazioni in ambito figurativo, la creazione di immagini per uno o più  osservatori relegati in un empireo visivo dai connotati decisamente metafisici, che contraddicevano le leggi dell’ottica anche se ottemperavano a quelle dell’evidenza metrica.

 

Il mondo che abitiamo ci offre l’occasione, pur senza una sufficiente distanza storica, di riflettere su quali nuovi scenari si stiano delineando per l’osservatore nell’era della rappresentazione digitale, consapevoli che, a partire dagli ultimi due secoli, lo sviluppo di strumenti meccanici – analogici e digitali – di produzione e di riproduzione di immagini ha definito una condizione che il filosofo Martin Jay e lo storico Jonathan Crary hanno definito di ‘denigrazione dello sguardo’, alludendo evidentemente al ruolo succedaneo che l’osservatore ha progressivamente assunto rispetto a quei meccanismi.

 

L’invito che rivolgo ai colleghi, in occasione del Seminario di Studi che si svolgerà a Venezia presso lo IUAV alla fine di ottobre, è quello di offrirci le proprie riflessioni sul tema, attraverso un approccio multidisciplinare e accettando quelle intersezioni di saperi che sole possano fornire una inedita chiave interpretativa sul ruolo che oggi l’osservatore riveste in un’epoca di rapida e spesso opaca ai più, dal punto di vista tecnologico, evoluzione delle tecniche digitali di creazione delle immagini.

 

Le comunicazioni redatte in formato Word RTF per Windows e di lunghezza pari a 5 cartelle, escluse le immagini (nel numero massimo di 6) fornite in tiff, dovranno dunque pervenire, per ragioni editoriali, su CD entro e non oltre il 10 settembre all’indirizzo cartaceo:

prof. Agostino De Rosa/Convegno Sguardo

IUAV - Università degli Studi - Dipartimento di Progettazione Architettonica

Dorsoduro 2196, 30123 Venezia

 

Per qualunque comunicazione si può fare riferimento
al seguente indirizzo di posta elettronica:
aderosa@iuav.it

o ai seguenti numeri della segreteria organizzativa:

arch. Giuseppe D’Acunto 339-1809967

arch. Belinda Baseggio 349-7509979

arch. Alberto Sdegno 328-2165498

 

 

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