Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

James Turrell, arte oltre la luce

 

mostra

a cura di Agostino De Rosa & Imago rerum team

 

16 maggio > 17 agosto 2008

Scuderie di Villa e Collezione Panza, Varese

 

La colonna sonora della mostra (Roden Crater suite) è stata composta ed eseguita da Maria Pia De Vito, Michele Rabbia e Maurizio Giri.
È disponibile nel CD-rom allegato al catalogo (Electa, Milano).

 

 

 

Maria Pia De Vito  Da sempre attratta dalle infinite possibilità sonore della voce, si dedica allo studio del canto lirico e contemporaneo, concentrandosi anche sulla composizione e l’arrangiamento. Intraprende l’attività dei concerti nel 1976: le prime esperienze le consentono inoltre di sviluppare doti di strumentista, dedicandosi al pianoforte e alle percussioni. Le sperimentazioni avvengono in gruppi di ricerca sulla musica etnica, interessati alla polifonia etnica ma non solo, con particolare attenzione per le tradizioni dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana. Nel 1980 avvia l’attività in ambito jazzistico e nel giro di pochi anni si ritroverà a collaborare stabilmente con riconosciuti musicisti: John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Paolo Fresu, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi. Dimostra ben presto immense qualità: decisivi sono i 15 anni di pratica del jazz, un ampio lavoro sul songbook americano, sulla prassi dello scat e il be-bop, avvicinandosi in seguito alla filosofia free e a quella radicale europea. Giusto coronamento di anni trascorsi ad affrontare seriamente un lungo studio sulla vocalità nelle sue tante sfumature sono: le esibizioni con musicisti del calibro di Joe Zawinul, Michael Brecker, Art Ensamble of Chicago, Miroslav Vitous, Uri Caine, Dave Liebman, Billy Hart, Eliot Ziegmund, Cameron Brown, Steve Turre, Maria Joao, Ramamani Ramanujan, David Linx, Diederik Wissels e molti altri; dunque una presenza capillare nel circuito delle rassegne italiane, europee e mondiali; ma soprattutto il saper concentrare gli sforzi per raggiungere una totale maturità espressiva, e rinnovare di volta in volta i campi di azione, secondo un forte richiamo per la pratica della ricerca. Ne sono testimonianza le tante sorprese cominciate a partire dal 1994 ad iniziare dal progetto Nauplia, co-ideato e diretto unitamente a Rita Marcotulli. Soprattutto il recupero di una vocalità snidata nelle matrici profonde del suono, che vedrà l’incontro tra il jazz nelle sue espressioni più spurie e le peculiarità multiformi del canto napoletano (Nauplia, Fore Paese, Triboh). Coniuga il gusto per l’improvvisazione e la cura per il ritmo e la danza al canto, riscoprendo il mondo di simboli e fonemi precedenti le convenzioni formali del linguaggio condensando il tutto in un disco, Phonè, che segna l’incontro determinante con il pianista John Taylor. Nel 1997 al duo si aggiunge Ralph Towner e nasce così il disco Verso del 2000. La successiva tournée europea segnerà il suo pieno riconoscimento mondiale: nel 2001 viene inserita
nella categoria Beyond Artist del 49° Down Beat Critics Poll comparendo al fianco di personaggi come Caetano Veloso, Joni Mitchell, Cesaria Evora, Carlos Santana e Marisa Monte. Nel Respiro giunge l’anno successivo, oltre a Taylor e Towner partecipano Steve Swallow e Patrice Heral. Con quest ultimo approfondisce un’ottima intesa, tanto che si ritroveranno a sviluppare l’interazione tra voce, improvvisazione ed elettronica nel disco Tumulti che vede la partecipazione del geniale violoncellista Ernst Reijseger e del pianista austriaco Paul Urbanek. Un’indagine tout court sulla voce che non poteva non condurla a scandagliare anche la forma canzone: il suo ultimo progetto, co-diretto da Danilo Rea e Enzo Pietropaoli con la partecipazione di Aldo Romano, è infatti So Right, brani originali e reinterpretazioni del repertorio di Joni Mitchell.
Parallelamente all’attività di leader svolge un’infinita sequenza di collaborazioni e partecipazioni di gran successo. Nel 1996 inaugura un fecondo sodalizio con il compositore britannico Colin Towns, presentandosi al fianco della Big Band, la Mask Orchestra, in numerosi festival. Memorabile l’esibizione alla Queen Elizabeth Hall di Londra con la Mask Symphonic di 70 elementi e la co-partecipazione di Norma Winstone. Altro campo di ricerca sempre prediletto: la musica barocca. Forte in tal senso la cooperazione con il clavicembalista, organista e direttore d’orchestra Claudio Astronio, col quale firma diversi progetti: Chaconne, per voce barocca, voce moderna, live electronics, clavicembalo, tiorba, violoncello, arpa doppia; Coplas a lo divino che presenta musica sacra antica e contemporanea per organo a canne, voce ed elettronica; infine il duo La danza della voce per clavicembalo, voce ed elettronica.
Anche il maestro Roberto De Simone ne apprezza la risma, compone per lei una riscrittura della Fantasia Cromatica di Bach, registrata nel cd Specula e gemini.
Si dedica inoltre ad un lavoro musicale e visivo al fianco della scultrice e video-maker Marisa Albanese. Insieme hanno realizzato tre video, Strappi d'acqua, Color pelle e Festina lente, proiettati in una cospicua serie di appuntamenti per le città di Napoli, Castel San Pietro, Bologna, Roma, Sorrento, Monteprandone in provincia di Ascoli Piceno. E per un libro d’arte della Albanese (Orphani, edizioni Cronopio) progetta una suite per voce e loop machine, A nulla, presentata anche
presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Roma nell’ambito della mostra “Le Tribù dell’arte” a cura di Achille Bonito Oliva.
Altre collaborazioni sparse: con l’Orchestra della Sardegna l’Omaggio a Ella Fitzgerald e Il brutto Anatroccolo su musiche di Gaslini; Jazz te deum su musiche di Bruno Tommaso, Gaslini, Verdinelli; OJS plays Colin Towns; Gesualdo di Tino Tracanna e Corrado Guarino; Oltre Napoli, La Notte e Lettere da Orsara di Bruno Tommaso; Il Celeste specchio del compositore contemporaneo Carlo Boccadoro; Specula e gemini di Bruno Tommaso e Roberto De Simone con l’Orchestra J.A.M. di Napoli.

 

 

 

Michele Rabbia  Nato a Torino nel 1965 Michele Rabbia si avvicina alla studio delle percussioni all’età di 15 anni frequentando gli studi classici presso il Liceo Musicale di Savigliano, sotto la guida del Maestro Giorgio Artoni (percussionista del Teatro di Parma).
Parallelamente affianca lo studio della batteria studiando con Enrico Lucchini.
Nel 1986 si trasferisce negli Stati Uniti frequentando il “Berklee College of Music” di Boston dove segue le lezioni di Alan Dawson e Joe Hunt. Rientrato in Italia nei primi anni novanta Michele Rabbia si trasferisce a Roma dove comincia la sua collaborazione con il gruppo Aires Tango fondato dal sassofonista argentino Javier Girotto.
Con questo gruppo registra 5 CD e compie oltre 200 concerti ospitando musicisti come Enrico Rava, Paolo Fresu, Antonello Salis, Gianni Coscia e Peppe Servillo.
Nel 1995 incontra Antonello Salis, con il quale comincia una collaborazione in duo effettuando molti concerti e un CD in trio comprendente il sassofonista Javier Girotto. La passione per la musica improvvisata e quella contemporanea lo portano a collaborare dal vivo e in studio con musicisti come Sainkho Namchylak, Dominique Pifarély, Michel Godard, Eugenio Colombo, Rita Marcotulli, Roberto Ottaviano, Giancarlo Schiaffini, Riccardo Lay, Roberto Cecchetto, Giovanni Maier, Carlo Rizzo, Vincent Courtois, Nicola Stilo, George Garzone, per citarne alcuni.
Nel ’97 Paolo Damiani (attuale direttore dell’ ONJ francese) costituisce un nuovo quartetto comprendente il sassofonista Sandro Satta, il suonatore di launeddas Carlo Mariani e Michele Rabbia. Con questo quartetto incidono un disco per l’etichetta Egea intitolato “Mediana” e compiono diversi concerti in importanti festival europei come Le Mans, Grenoble, Roccella Jonica, Nimes, Madrid, e in Marocco a Casablanca e Rabat.
Nel 1999 forma un duo con il pianista milanese Stefano Battaglia.
Successivamente nasce il progetto Atem Trio che vede oltre a Stefano Battaglia anche il violinista francese Dominique Pifarély. Quest’esperienza li porta a registrare un CD in quintetto a Parigi nel 2001 con Vincent Courtois e Michel Godard. Fa parte inoltre del trio di Michel Godard con la cantante Linda Bsiri.
Il suo interessamento per le altre forme d’arte gli consentono infine di collaborare con la danzatrice e coreografa americana Teri Weikel, la spagnola Magda Borull Pascal della compagnia di Carolyn Carlson e con la Compagnia Teatro-Danza di Flavia Buccero.
Figura inoltre in diverse colonne sonore per il teatro e il cinema.
Ha partecipato ai maggiori festival italiani tra cui Umbria Jazz, JVC, Clusone, Fano Jazz, Roccella Jonica, Mara Jazz, Atina Jazz, Sant’Anna Arresi per citarne alcuni.

 

 

 

Maurizio Giri  Sono nato a Roma, dove vivo e lavoro.
Mi sono diplomato in composizione al Conservatorio Morlacchi di Perugia nel 1988. Ho preso il Diploma al Corso di perfezionamento in composizione presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma nel 1990.

Dal 1985 mi occupo di Computer Music e di nuove tecnologie applicate alla multimedialità, all’elaborazione del suono e del video e alla composizione musicale: ho scritto applicazioni per la composizione algoritmica e il live electronics e ho partecipato a diversi convegni di Informatica Musicale.
Scrivo musica acustica, elettroacustica e computer music. Per le mie composizioni elettroniche utilizzo programmi come Max/MSP/Jitter, Supercollider, Csound, etc.
Ho fatto concerti in Italia e all’estero, le mie musiche sono state eseguite in trasmissioni radiofoniche italiane ed estere, e incise su CD.
Svolgo attività di docente di Composizione e Computer Music.
Ho partecipato alla redazione del libro Il Suono Virtuale” (1999/2001, Edizioni ConTempoNet) con un testo sul programma Max/MSP.
Nel 2003, durante la mia permanenza come artista residente al GRAME (Centre National de Création Musicale) di Lione, ho sviluppato un software per la spazializzazione ed elaborazione del suono, denominato Hyperspace.
Dal 2003 faccio parte del gruppo FormaZero, un’associazione di artisti esperti nelle diverse discipline dell’audiovisivo, con cui ho realizzato diverse installazioni multimediali.
Sto inoltre preparando, insieme ad alcuni docenti dell’istituto Nicod del CNRS Francese (di cui sono attualmente membro associato) un testo di filosofia del suono: “Knowledge of Sound”.
Dal 2006 faccio parte del direttivo dell’associazione musicale Nuova Consonanza.
Attualmente insegno Musica Elettronica al Conservatorio di Musica di Avellino.

 

 

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