Sketch for Syria
mostra 17 gennaio > 24 febbraio 2017 Galleria del Rettorato Tolentini ore 10.30 > 17.30 inaugurazione 17 gennaio 2017 ore 17 a cura di Jacopo Galli con Luna
Rajab allestimento di Marco Ballarin, Jacopo
Galli intervengono Alberto Ferlenga, Benno
Albrecht, Monica Centanni, Nohad Haj Salih, Mohamed Amin Al Ahdab |
153 architetti da 26 paesi hanno risposto alla call for drawings che l’Università Iuav di Venezia e UN–ESCWA hanno lanciato a luglio per raccogliere idee e progetti per la Siria
A12 Associati, Ace-Dam, Abdulrahman Adi, Rose
Ahmad, Hazar Ahmad, Francisco Aires Mateus, Manuel Aires Mateus, Al Borde
Arquitectos, Moumena Albarazi, Benno Albrecht, Hanin Alhalak, Mustafa Alhamwy,
Ahed Alkhatib, Zaki Rabia Alkhatib, Diala Alkhoury, Tala Alshami, Roaa Alturek,
Massimo Alvisi, Archea, Abdalla Asaad, Felipe Assadi, Hala Asslan, Yehya Al
Aswad, Fadi Attoura, Federica Morgia, Giovanna, Giulio e Aldo Aymonino, B22,
Babau Bureau, Steve Baer, Ricardo Bak Gordon, Nourhan Al Bakkour, Roland Baldi,
Nicola Barbugian, Fabrizio Barozzi, Alia Bassioni, Alejandro Beals - Loreto
Lyon, Paolo Belardi, Gaetano Bertolazzi, Federico Buonincontro, Ciro Cirillo,
Serena Cominelli, Diana Çorbaci, Roberto Corradini, Javier Corvalán, Raffaele
Cutillo, Fares Dahabi, Silvia Dainese, Alessandro Dal Corso, Armando Dal
Fabbro, Salma Samar Damluji, Brunetto De Battè - Giovanna Santinolli, Lana
Diab, Mariam Doghouz, Fernando Dowling, Elton_Léniz Arquitectos, Huda Hamal
Ennabeh, Antonio Esposito, Alberto Ferlenga, Marco Ferrari, Emanuele Fidone,
Fosbury Architecture, Cherubino Gambardella, Fabrizio Gay, Muhammad Ghanem,
Kinda, Maya, Nadine Ghannoum, Abd Al Ghany, Simone Gheduzzi, Sean Godsell,
Leonard Grosch Mouhannad Hatem, Ádám Hatvani, Mohamed Haya, Mohamad Al Henawi,
Alfarhattian Houzzam, Gianluca Iannotta, Amer Al Issa, Rebal Jaber, Rama Jber,
Rneem Jber, Kristen Jubran, Rim Kalsoum, Victoria Kassar, Driss Kettani, Alaa
Al Khatib, La Macchina Studio, Labics, Vincenzo Latina, Josè Ignacio
Linazasoro, Jorge Lobos, Loopo Studio, Riccardo Lopes, Josè Lorenzo-Torres,
Kevin Mark Low, Guilherme Machado Vaz, Chiara & Carlo Magnani, Shaza Al
Manakly, Davide Marazzi, Patrizio Martinelli, Haya Massimi, Giancarlo Mazzanti,
Ettore Maria Mazzola, Antonio Monestiroli, Morpurgo & De Curtis, Mohamed Al
Mufti, Samira Muhammed - Samer Al Baroudi, Abdulkarim Mustafa, Ghiath Obaidy,
Piercarlo Palmarini, Morpho Papanikolaou + Beetroot, Angela Paredes - Ignacio
Pedrosa Sergio Pascolo, Nicola Pinazzi, Marco Provinciali, Philippe Rahm, David
Raponi, Abdal Razak Dawalibi, Massimiliano Rendina, Elisa Rossini, Kinga Rusin,
Gretta Saied, Ahmed Al Salhi, Abdallah Samo, Philippe Samyn, Dania Saoud, Kinda
Sati, Ziad Shahet, Hazem Shahrour, Hala Al Shimali, Samia Shkair, Reem
Shahadeh, Álvaro Siza, Souheil Sleiman, Carin Smuts, Southcorner, Studio
Albori, Nourhan Sundouk, Jørgen Bech Taxholm, Carlo Terpolilli, Alessandro
Tessari, Anas Tmraz, Emilio Tuñón Álvarez, Davide Vargas, Riyad Al Wadi,
Mohammad Fares Whby, Peter Wilson, Mohammed Zanboua - Tala Sham Eddin, Samar
Waleed Zaydan, Samir Abu Zeina
Iuav
conferma il suo impegno etico che la contraddistingue da sempre.
Molte sono state le iniziative Iuav a favore della Siria, proposte nel corso del 2016: l'Omaggio di Venezia a Palmira, dedicato all’archeologo Khaled Al Asaad; il convegno Urbicide Syria / Postwar reconstruction con i massimi esperti internazionali di architettura, arte e archeologia in Siria; la stesura e la condivisione della Carta di Venezia della ricostruzione; e ancora, l’accordo firmato il 14 luglio con UN–ESCWA, l’Agenzia Onu che ha l’incarico della realizzazione dell’ Agenda per la ricostruzione della Siria.
Proprio a seguito di quell’accordo è nato il progetto “Sketch for Syria”: un appello agli architetti di tutto il mondo, a cui Iuav ha distribuito dei taccuini di disegno, dove immaginare e disegnare possibili scenari per la ricostruzione.
Dei 153 taccuini, 53 sono giunti direttamente da architetti siriani a Damasco, Aleppo, Hama, Latakia e Tartus, e mostrano la forza propositiva dell’architettura.
Il valore positivo dell’iniziativa è che la ricostruzione inizia quando si incomincia a pensare al futuro in termini positivi, di pace. Gli architetti hanno voluto comunque lasciare un segno: ripercorrendo viaggi passati o immaginari, tracciando ipotesi di futuro, riflettendo sul dramma dei profughi e dei migranti, scegliendo la provocazione artistica, usando la matita come arma di pace.
È il nuovo valore riconosciuto alla mente che anticipa, al pensiero progettante, che ha casa allo Iuav, che vuole essere un baluardo di resistenza umanistica.