Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

ArtNight Venezia – L’arte libera la notte

 

sabato 18 giugno 2011

a Venezia dalle ore 17

 

l’Università Iuav di Venezia parteciperà alla prima edizione di Art Night Venezia, la prima notte bianca dell’arte nella storia della città:

musei, gallerie, palazzi, chiese, studi,

collezioni, atelier e mostre

da vivere per una notte

ingressi gratuiti, visite guidate e musica

 

evento promosso da

Università Ca’ Foscari Venezia >>

Comune di Venezia >>

 

 

Art Night sarà una festa di tutti e insieme un modo per conoscere la città da altri punti di vista. Sono previste visite gratuite e il prolungamento dell’orario di apertura dei principali musei, l'accesso a spazi o sedi spesso non visitabili, eventi musicali, performance, e numerosi altri avvenimenti legati all’arte in tutte le sue declinazione, con laboratori e proposte creative in tutte le aree della città.

 

vai al sito ufficiale dell’evento >>

 

Nell’Itunes Store è scaricabile l’App ufficiale di ArtNight Venezia

 

 

iniziative Iuav alla Notte bianca dell’arte nella sede dei Tolentini

 

> Apertura straordinaria della Biblioteca centrale Iuav

fino alla ore 24 del sabato

 

> I tesori della Biblioteca e dell’Archivio progetti

14 disegni e 2 modelli d’autore, esposti solo per una notte, conducono il visitatore in un itinerario visionario tra alcuni progetti mai realizzati per la città di Venezia.

 

 

Dal concorso del 1934 per il nuovo edificio viaggiatori della stazione ferroviaria a quello del 1990 per il nuovo palazzo del cinema al Lido di Venezia, vengono riproposti i progetti e le idee per alcuni luoghi – l’isola del Tronchetto, Piazzale Roma, l’ex Macello, il Ponte dell’Accademia, Cà Venier dei Leoni, i Giardini della Biennale, Campo di Marte alla Giudecca, il Lido - che hanno visto noti architetti del Novecento affrontare il tema dell’inserimento, del dialogo e della contrapposizione, tra nuova architettura e città storica.

 

In mostra disegni e schizzi di Carlo Aymonino, Iginio Cappai e Pietro Mainardis, Francesco Cellini, Costantino Dardi, Franco Purini, Gianugo Polesello, Giuseppe Torres e Virgilio Vallot; modelli dei progetti di Le Corbusier e Rafael Moneo.

 

Fra le pubblicazioni a stampa possedute dalle biblioteche Iuav sono stati selezionati per l’esposizione in aula magna alcuni libri antichi e rare edizioni di opere d’arte e architettura.

Di particolare interesse alcune tavole di grande formato tratte dal Templum Vaticanum di Carlo Fontana (1694), il set di 3 volumi in portfolio della serie Meister der Innen Kunst (1902) che raccoglie i progetti degli architetti Charles Rennie Mackintosh, M. H. Baillie Scott e Leopold Bauer per la realizzazione della Haus eines Kunstfreundes (progetto della Casa di un amante dell’Arte) e il volume Creation of a World Centre of Communication di Hendrik Christian Andersen (1913) che illustra il progetto urbano ed architettonico per una “città ideale”, centro mondiale di comunicazione.

 

Accanto ai libri, saranno esposti anche i primi numeri di alcune importanti riviste italiane e straniere, quali: Archigram, Domus, La fotografia artistica, L’architettura italiana, Architectural Association Sketch Book,.Ottagono, Urbanistica e Casabella.

 

> Con un occhio a Bellocchio: progetti di locandine di alcuni film del regista

Gli studenti del corso di laurea in disegno industriale della facoltà di design e arti, durante il corso di Storia del cinema di Marina Pellanda, studiando le pellicole di Marco Bellocchio attraverso gli oggetti, hanno progettato e realizzato alcune locandine di film del regista.

 

 

> Musei e superamento delle barriere percettive

Un progetto per la fruizione del patrimonio culturale anche da parte di ipovedenti, non vedenti e persone con disabilità visiva

L’unità di ricerca “Nuove frontiere del design” presenta un video sul progetto pensato e costruito ad hoc dall’Università Iuav di Venezia per uno dei più importanti musei del mondo: le Gallerie dell’Accademia di Venezia.

 

 

Il progetto ha previsto la progettazione, la realizzazione sperimentale e la verifica di una serie di elementi (modelli architettonici, pannelli in serigrafia a rilievo, bassorilievi prospettici, mappe e disegni visivo-tattili, audioguide) capaci di permettere a non vedenti e ipovedenti di fruire delle opere d'arte, ma anche di orientarsi e ottenere altri tipi di informazioni sul museo.

 

Un’occasione significativa per trarre spunti e suggerimenti da applicare anche ad altre realtà museali.

 

> Come closer and see

See into the trees

Find the girl

If you can

 

21.30: performance con i progetti di Valentina Sanna e Niccolò Magrelli

Vestizione di un albero, installazione di Ryts Monet con Valentina Sanna

 

 

Nel giardino dei Tolentini, sede dell’Università Iuav di Venezia, il corso di laurea in Design della moda presenta “Come closer and see See into the trees Find the girl If you can”, un’installazione e una perfomance che si compongono in uno statement sulle azioni culturali e progettuali che raccontano una scuola di moda italiana oggi.

 

Vestizione di un Albero é un'opera site-specific dell'artista Ryts Monet realizzata con la collaborazione di Valentina Sanna, presentata già nel 2010, in occasione della loro residenza d’artista presso la Fondazione Claudio Buziol di Venezia. Le vestizioni consistono nel ricoprire il tronco e la parte bassa dei rami con un grande abito costruito su misura recuperando capi dismessi da centri Caritas. Fra gli alberi si muoveranno presenze fantasmatiche, che indosseranno alcune delle evanescenti creazioni realizzate da Valentina Sanna e Niccolò Magrelli, neolaureati in Design della moda.

 

> Luce architetto dell’ombra

a cura di Patrizia Magli con Alberto Pasetti

 

 

Il corso di laurea magistrale in design presenta il progetto di ricerca sulla luce ed il suo utilizzo, mettendo in campo conoscenze teoriche e progettuali, sviluppate dagli studenti durante il workshop "Luce architetto dell'ombra": un video narrerà l'esperienza di approfondimento della tematica, base solida per lo sviluppo progettuale di alcune lampade.

 

La nascita del mondo consiste in un sorgere alla luce di ciò che prima era sepolto nell’oscurità. La materia prima dell’universo non è la luce, ma l’oscurità, è l’immagine di un sole nero dal quale s’irradia la notte. Talvolta, ancora oggi, alcuni fenomeni astronomici ce lo ricordano, come l’eclissi che manifesta uno stato di sopravvivenza della luce come un fuoco che resta strisciante, nascosto, latente.

La luce si è ritirata, è stata oscurata, ma di lei c’è ancora un “resto”, un fuoco che, nelle ceneri, permane in attesa. Molte lampade contemporanee mettono in scena questa luce, una luce che lascia da parte la sua vocazione strettamente funzionale, quella di illuminare, per raccontare la genesi del suo “venire alla luce”, e, dunque, la sua relazione con l’ombra: dal momento in cui emerge, a fatica, dal buio, o invece,  in questo, si dissolve.

 

La ricerca “Luce architetto dell’ombra” (e il video che la traduce visivamente), focalizza la realizzazione, da parte dei designer, sia di lampade pensate come fragile sospensione tra stati di sparizione e/o apparizione della luce in relazione all’ombra, sia di lampade che, attraverso dispositivi di riflessione, rifrazione e diffrazione, tracciano complesse morfologie di ombre sulle superfici dello spazio che le accoglie, trasformandolo in paesaggi immaginari.

 

> Rassegna di quattro film documentari

realizzati dagli studenti della Facoltà di Design e Arti dell’Università Iuav di Venezia durante il corso di Video Documentario tenuto dal prof. Marco Bertozzi

 

Giovani Eroi (26’ 56’’)

di Rajeev Badhan, Maria Ida Bernabei, Lucilla Calogero

Giovani Eroi è un film documentario realizzato all’interno della comunità abitativa “Il Gelso” di Castelfranco Veneto, che si occupa del recupero e del reinserimento lavorativo di persone affette da gravi disagi psichici.

Nel film trovano voce persone, corpi, luoghi e situazioni in cui il tempo regolato dalla comunità incontra i tempi del tutto personali di chi vi è ospite. È la semplice evidenza di questi quadri ad aprire un’istanza riflessiva, del tutto personale, alla cui necessità ci si trova inaspettatamente messi di fronte.

 

L’incubo di Andrea (10’ 21’’)

di Federico Bovara, Luca Coppola, Andrea Facchetti, con la collaborazione di Andrea Lanza

Originario di Saronno, Andrea lavora a Quarto d’Altino come scultore freelance alla Geomodel, un laboratorio specializzato nella riproduzione a grandezza naturale di animali preistorici. In più, ha allestito uno studio personale a Treviso dove realizza make-up effects per il cinema ed altro. In generale il suo lavoro consiste nella riproduzione iper-reale della realtà.

L’incubo di Andrea consiste in una visione all’interno del mondo della rappresentazione del reale attraverso il lavoro del protagonista. Una narrazione spesso interrotta da immagini visionarie che, utilizzando sia le abilità di Andrea sia la naturale predisposizione metalinguistica del cinema, mettono in discussione la veridicità del film stesso e generano una riflessione sul rapporto tra rappresentazione e realtà.

 

Peace of Mind (26’ 44’’)

di Francesco Federici, Enrico Poli, Matteo Primiterra, Matteo Stocco

“City Self-Storage mette a disposizione depositi asciutti, puliti e sicuri, di qualsiasi dimensione.

Le possibilità di immagazzinaggio sono pressoché illimitate. Inoltre puoi trovare un’ampia gamma di materiale per imballaggio e tanti servizi aggiuntivi”. Così recita una pubblicità della multinazionale norvegese che ha importato l’abitudine di portare oggetti inutilizzati al di fuori delle nostre case, non più in cantina o in garage bensì in un magazzino. Da pochi anni ribattezzato Unit Depositi Self-service, il city self storage di Padova è esattamente questo, uno dei tanti magazzini della zona industriale con la particolarità di essere aperto 24 ore su 24 e contenere al suo interno di tutto, dal cambio di abiti ai mobili inutilizzati, da merce momentaneamente in deposito a giocattoli dimenticati.

Peace of Mind è un documentario su questa particolare estensione di casa a cui costringe il consumismo e il conseguente accumulo incontrollato di oggetti, dove si scontrano il valore affettivo che diamo alle cose anche più banali con la carenza di spazio a cui siamo costretti nella nostra società.

 

Una Volta per Sempre (10’ 08’’)

di Giacomo Colosi, Vaselina Kuznetsova, Huimin Liu

“Un giorno unico”, “il grande passo”, il risultato di una scelta che potrebbe essere per sempre.

Il matrimonio, uno dei riti più antichi e rappresentativi di tutti i popoli, che traccia i tratti distintivi tra culture lontane ma anche il più influenzato e contaminato sino alla deriva della teatralizzazione kitsch.

Attraverso il racconto delle esperienze dei loro amici, in questo documentario si estrae un piccolo spaccato di tre culture; un matrimonio in Russia e uno in Cina e il confronto con con la società italiana che tende a rinviare il più possibile le decisioni a favore dell’eterna adolescenza.

Indagare cosa rappresenta e come viene sentito ancora oggi il matrimonio è dunque parte del lavoro creativo di tre ragazzi di provenienze diverse (Italia, Russia, Cina) che si confrontano non solo su analogie e discordanze ma iniziano a parlare di se stessi, delle loro scelte, dei condizionamenti delle loro culture d’origine, delle loro identità in costruzione.